Ucraina, 10mila in fuga oltre il confine russo dopo le bombe in Donbass. Due soldati morti

Fuga di massa della gente, terrorizzata da conflitto nelle repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk. Muoiono anche le api. A Berlino il vertice tra Europa e Kiev

Una casa colpita da un mortaio

Una casa colpita da un mortaio

Kiev - Nella crisi Ucraina, non solole avvisaglie di guerra si intensificano, ma si cominciano a registrare anche le prime conseguenze della tensione sulla poplazione civile. Sono già oltre 10mila i profughi delle repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk che hanno attraversato il confine russo. Le autorita’ delle repubbliche separatiste hanno organizzato la partenza di donne, bambini e anziani, a causa dell’aggravarsi della crisi. Nell’area di confine le autorità russe stanno allestendo campi profughi per gli evacuati dal Donbass, dove l'esercito ucraino registra già due vittime oggi tra i militari.. Gli esodi sono figli delle prime bombe.

Le persone in cantina

 "Ho sentito mia mamma poco fa, e' appena tornata dal villaggio di Novozvanovcha, nel Donbass. Mi ha detto che le persone sono tutte rifugiate in cantina. I bombardamenti e gli spari sono continui, nella notte non c'e' stato un attimo di tregua". Lo racconta Nataliya Dychenko, vicepresidente dell'associazione Italia-Ucraina Maidan, che ha sede a Buscate, vicino a Milano. "Mia madre, che ha 67 anni, e' andata in macchina in questo villaggio da Popasnya, dove vive, per andare a controllare la sua piccola azienda di apicoltura. Per ora, non ha avuto particolari danni ma e' chiaro che, se va avanti cosi', anche per le api e' finita. La guerra e' un dramma anche per la natura, non solo per gli uomini. E' vero che da anni in quella zona sono abituati ai bombardamenti, ma un paio di volte alla settimana. Ora invece sono continui". 

I danni delle bombe
I danni delle bombe

La bomba al confine

La Russia, citando residenti locali, denuncia l’esplosione, nella notte, di una bomba al confine con l’Ucraina, nel distretto di Tarasovsky della regione di Rostov, vicino a una abitazione. Una cannonata sarebbe esplosa in territorio russo a un chilometro dallla frontieranella regione di Rostov sul Don. «L’esplosione - scrive l’agenzia Interfax - è avvenuta a 300 metri da una casa nel villaggio di Mityakinskaya alle 4 ora di Mosca» (le 2 italiane). La granata di cannone non ha causato morti né feriti, ed è stata riferita alle forze di sicurezza dai residenti. Continuano i combattimenti tra le forze ucraine e i separatisti filo-russi. 

Zelensky a Berlino

Intanto il presidente dell’ Ucraina, Volodymyr Zelensky, malgrado i timori di una imminente invasione russa, non ha cambiato i suoi piani ed è in volo per Monaco di Baviera, dove  sarà alla Conferenza sulla Sicurezza, dedita alla crisi ucraina. Zelensky si aspetta accordi concreti sulla consegna al Paese di aiuti supplementari finanziari e militari, per fronteggiare l’emergenza. A Monaco sono previsti incontri con la vicepresidente Usa, Kamala Harris, con il premier britannico, Boris Johnson, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Il presidente americano Joe Biden aveva dichiarato che «potrebbe non essere saggio» da parte di Zelensky di recarsi in Germania nel pieno della crisi, ama che comunque «la decisione spetta a lui».

Putin e Macron

Sul fronte diplomatico c’è da registrare anche un nuovo colloquio, telefonico, è in programma tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron sulla crisi ucraina. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, e secondo le notizie della Tass il colloquio telefonico è previsto per domani dopo il faccia a faccia della scorsa settimana al Cremlino tra i presidenti di Russia e Francia e dopo diversi contatti telefonici fra i due. L’Europa alza decisamente i toni. Un attacco all’ Ucraina costera’ “un futuro prospero” a Mosca. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha anche denunciato un’alleanza tra Cina e Russia per imporre “la legge del piu’ forte”.

Cresce il numero dei profughi al confine ucraino
Cresce il numero dei profughi al confine ucraino

L'Europa e il gas

“Siamo di fronte a un palese tentativo di riscrivere le regole del nostro sistema internazionale”, ha aggiunto, parlando alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Ma se ci sara’ un’invasione russa, “possiamo imporre costi elevati e gravi conseguenze”. “Non possiamo lasciare che la situazione resti così”, ma c’è ancora “speranza che la pace prevalga e che la diplomazia ci porti” a questo sbocco.  Von der Leyen ha poi sottolineato che i leader occidentali sono pronti a rispondere con sanzioni finanziarie ed economiche e che le riserve di gas sono “al sicuro” anche in caso di interruzione completa delle forniture di gas russe.

L'apertura della Nato

L’Alleanza Atlantica invece apre: “Chiediamo ancora a Mosca di ritirare le truppe. Non e’ troppo tardi per cambiare la via, per indietreggiare davanti all’abisso e per mettere fine ai piani di preparazione per la guerra. La Nato e’ pronta a condurre un dialogo sostanziale con Mosca”. Lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Abbiamo presentato delle proposte volte ad allargare la sicurezza di tutte le parti in causa, anche per la Russia”, ha aggiunto Stoltenberg, sottolineando che alcune di queste proposte riguardano anche “la trasparenza delle attivita’ militari”.