Crisi Ucraina, la Cnn: "Attacco russo mercoledì 16". Ma gli Usa: "Diplomazia in campo"

L'emittente televisiva l'ha reso noto con una breaking news. L'annuncio dopo la notizia della chiusura dell'ambasciata americana a Kiev. Poco dopo la "smentita" del Pentagono

Un militare ucraino

Un militare ucraino

Una notizia che sembra contraddire le aperture filtrate in giornata sulla possibilità di una soluzione diplomatica alla crisi ucraina. La fonte, però, è accreditata. La Cnn, emittente all news americana, ha riferito con una breaking news che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato informato che il giorno dell'attacco russo sarà mercoledì 16 febbraio. Grande, comunque, è la situazione sotto il cielo. Meno di una mezzora dopo le parole della Cnn, infatti, è arrivata una sorta di smentita "ufficiale". Il portavoce del Pentagono John Kirby, infatti, ha affermato che gli Stati Uniti non credono che Putin abbia preso la sua decisione finale.

Anche le agenzie di sicurezza ucraine non vedono all'orizzonte nell'immediato un'invasione da parte della Russia: lo ha dichiarato il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale Oleksiy Danilov. "Siamo consapevoli dei rischi esistenti nel territorio del nostro Paese. Ma la situazione è assolutamente sotto controllo; e inoltre, allo stato attuale, non vediamo che possa esserci un attacco su larga scala da parte della Federazione Russa né' il 16 né il 17. Non lo stiamo vedendo". Danilov ha inoltre invitato "ad abbassare i toni" perché' la destabilizzazione -ha osservato- è nell'interesse del nemico".

L'annuncio della Cnn è arrivato poco dopo la comunicazione di un'altra notizia che aveva "spostato" il baricentro della crisi verso uno sbocco negativo. In serata, infatti, si è saputo che è stata avviata la chiusura dell'ambasciata americana a Kiev con un trasferimento del piccolo numero di diplomatici rimasto in Ucraina a Leopoli per via "della drammatica accelerazione nell'ammassarsi delle forze russe". A dichiararlo è stato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che ha invitato "vivamente" tutti i cittadini statunitensi rimasti in Ucraina a lasciare immediatamente il Paese.

Un'altra televisione a stelle e strisce, la Cbs, ha riferito che alcune truppe russe vicino al confine con l'Ucraina hanno iniziato a muoversi in "posizioni da attacco". La fonte è un funzionario americano, secondo il quale Mosca ha spostato parte dell'artiglieria a lungo raggio in posizione di tiro.

il primo effetto della possibilità di un peggioramento del quadro verso l'esito più temuto è stato quello di un deciso aumento delle quotazioni del greggio. Il petrolio, infatti, ha accelerato dopo l'annuncio della decisione degli Stati Uniti di spostare la propria ambasciata in Ucraina da Kiev a Leopoli. Il Wti sale del 2,60% a 95,52 dollari a barile, mentre il Brent avanza del 2,29% a 96,60 dollari. Entrambi i contratti si collocano sui massimi da settembre 2014. 

Poco prima delle 21, ora italiana, è toccato a John Kirby, portavoce del Pentagono, fornire una "nuova versione dei fatti". In una conferenza stampa, pur ribadendo la preoccupazione e affermando che non si veda alcun segno di de-escalation, ha affermato che gli Usa "non credono che Vladimir Putin abbia già preso una decisione finale" sull'eventuale attacco contro l'Ucraina. L'attacco, ha detto Kirby, è possibile in "qualunque momento", ma gli Stati Uniti credono che la soluzione diplomatica "sia ancora possibile". 

Un'interpretazione confermata da fonti ufficiali del governo britannico, fra i principali alleati degli Usa, che hanno riferito di una telefonata fra il premier britannico Boris Johnson e il presidente Usa Joe Biden. Nel colloquio, fanno sapere da Downing Street, i due leader hanno concordato sul fatto che "resta un'opportunità" per risolvere la crisi in Ucraina "con la diplomazia".

(in aggiornamento)