La Turchia (membro Nato) pronta ad acquistare altre armi dalla Russia: Usa infuriati

Anche dopo l’invasione dell’Ucraina, Recep Tayyip Erdogan ipotizza altre commesse militari con la Russia, dopo il controverso acquisto dei missili russi S-400

Mevlut Cavasoglu e Sergey Lavrov, ministri degli Esteri di Turchia e Russia

Mevlut Cavasoglu e Sergey Lavrov, ministri degli Esteri di Turchia e Russia

Ankara - Turchia membro sempre più ingovernabile della Nato. Anche dopo l’invasione dell’Ucraina, Recep Tayyip Erdogan non esclude altre commesse militari con la Russia, dopo il controverso acquisto dei missili russi S-400. “E’ troppo presto per fare una dichiarazione su questo, bisogna vedere cosa riserva il futuro”, ha detto il presidente turco dopo l’incontro con Olaf Scholz. La Turchia, membro della Nato, nel 2017 ha acquistato i missili russi s-400 provocando le critiche dell’Alleanza e la reazione di Washington che, con l’allora amministrazione Trump, impose delle sanzioni ad Ankara e l’escluse dal progetto degli F35. 

La Turchia si vuole porre come un mediatore nel conflitto, mantenendo stretti contatti sia con Ucraina che con Russia e la scorsa settimana ha ospitato il primo tavolo negoziale a livello di ministri degli Esteri tra i due Paesi in conflitto. Ma la mossa sugli acquisti di armi non è piaciuta agli Usa e alla Nato.

Ieri Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il capo della diplomazia turca Mevlut Cavusoglu hanno avuto un colloquio e hanno discusso della situazione in Ucraina e del ritorno sicuro dei cittadini turchi rimasti intrappolati in Ucraina. “La situazione in Ucraina è stata considerata, anche nel contesto dell’assistenza militare russa al ritorno sicuro dei cittadini turchi in Turchia”, ha detto il ministero russo.