Covid, terza dose a pagamento in India: calano le vaccinazioni

Tra le ragioni della scarsa adesione al booster, c'è anche la sensazione diffusa che il virus stia allentando la sua morsa

La pandemia da Covid in India (Ansa)
La pandemia da Covid in India (Ansa)

New Delhi, 15 aprile 2022 - In India, dove ieri si sono registrati meno di mille nuovi contagi  (949) cala l'adesione al booster dopo che il Paese ha deciso di mettere a pagamento, dal 9 aprile, la somministrazione della terza dose del vaccino anti Covid ai maggiorenni. Ma non c'è solo quella economia tra le ragioni della scarsa adesione al booster. A dispetto di una massiccia campagna pubblicitaria, che invita tutti i cittadini ad approfittare dell'opportunità di vaccinarsi, nel Paese c'è la sensazione diffusa che la malattia stia allentando la sua morsa, anche se nelle grandi città in molti continuano a indossare la mascherina, non più obbligatoria. Inoltre, per la terza dose devono essere passati almeno nove mesi dalla seconda. 

Secondo i dati del Ministero alla Salute, ad oggi nei centri privati sono state somministrate solo 103mila dosi di vaccino booster a pagamento. Il totale delle terze dosi sale tuttavia a 2 milioni 240 mila se si aggiungono quelle iniettate, gratuitamente, nei centri pubblici ai cittadini sopra i 60 anni, ai dipendenti della sanità e a quelli pubblici a contatto col pubblico. Il totale delle vaccinazioni in India dall'inizio della campagna è di 1 miliardo 863 milioni.