Strage scuola Texas, la madre del killer: non era un mostro. La polizia: abbiamo sbagliato

"Non ho parole per quei bambini", ha aggiunto Adriana Reyes. Il dipartimento di pubblica sicurezza, intanto, ammette il ritardo nell'intervento

Un ufficiale di polizia alla Robb Elementary School di Uvalde

Un ufficiale di polizia alla Robb Elementary School di Uvalde

"Mio figlio non era un mostro". Lo ha detto la madre di Salvador Ramos, il killer della scuola elementare di Uvalde in Texas. "A volte poteva essere aggressivo, se molto arrabbiato. Ma non era un mostro" le parole di Adriana Reyes in un'intervista a Abc. "Non ho parole per quei bambini, non so cosa dire", ha aggiunto. Il compagno della donna, Juan Alvarez, riferisce invece che il ragazzo era un solitario e si era trasferito con i nonni due mesi fa dopo un un brusco litigio con la donna. Intanto la polizia ha ammesso che nell'operazione seguita all'attacco armato sono stati commessi errori.

A riconoscerlo è stato il Dipartimento di Sicurezza pubblica dello stato americano. "Naturalmente non è stata la decisione giusta. Al contrario, è stata la decisione sbagliata", ha dichiarato Steven McCraw, direttore del Dipartimento di Sicurezza pubblica del Texas, in conferenza stampa, parlando della scelta di non fare prima irruzione nella classe in cui si trovava il giovane armato. Circa venti ufficiali si trovavano in un corridoio fuori dalle aule nella scuola elementare teatro della strage e lì sono rimasti per oltre 45 minuti prima che gli agenti si muovessero per affrontare l'aggressore. Il comandante delle unità intervenute sul posto riteneva che l'uomo si fosse barricato in un'aula e che i bambini non fossero in pericolo, ha reso noto McCraw. Pensava cioè che si fosse passati da una situazione di un aggressore armato in azione ad una situazione di un aggressore barricato, quando in realtà nella classe si trovavano ancora dei bambini ed erano ancora a rischio. ''Certo, con il senno di poi... È stata la decisione sbagliata. Punto", ha detto McCraw.