Sparatoria negli Usa: entra in ospedale e uccide il medico che lo ha operato

L'ennesima tragedia a Tulsa, in Oklahoma, a pochi giorni dal massacro di Uvalde: il killer lamentava dolori dopo l'intervento chirurgico

La polizia sul luogo del massacro

La polizia sul luogo del massacro

Cinque morti, compreso l'aggressore, a Tusla in Oklahoma. E' il bilancio della nuova tragedia che si registra negli Stati Uniti a pochi giorni da quella di Uvalde dove un diciottenne ha ammazzato 21 persone, tra cui 19 bambini di una scuola elementare. L'ennesima sparatoria in Usa ha visto un uomo armato di fucile fare irruzione nel campus di un ospedale, il St.Francis, prima di togliersi la vita. Il killer era un paziente che lamentava dolori, dopo essersi sottoposto recentemente ad un'operazione chirurgica alla schiena. Tra le vittime ci sono due medici, uno dei quali è quello che lo aveva operato.  

Tutto è cominciato mercoledì pomeriggio quando il killer, Michael Louis, è entrato nel campus dell' ospedale St. Francis con un fucile semiautomatico Ar-15 che aveva comprato lo stesso giorno e con una pistola acquistata tre giorni prima in un banco dei pegni. L'Ar-15 è l'arma più usata nelle sparatorie di massa americane. L'uomo si è diretto al secondo piano "sparando a chiunque trovasse sulla sua strada", come ha riferito il capo della polizia locale Wendell Franklin. Nel suo cammino ha abbattuto quattro persone. Si tratta di Amanda Green e William Love, che non è stato precisato se erano pazienti o membri dello staff, e due medici: la dottoressa Stephanie Husen, una 48enne specialista di medicina sportiva, e il 59nne Preston Phillips, il chirurgo che lo aveva operato il 19 maggio e che era il suo obiettivo. Lo conferma una lettera che aveva con sé, in cui lo accusava del dolore seguito all'intervento. Dolore di cui si era lamentato telefonando ripetutamente alla clinica, dove Philips lo aveva anche visitato nuovamente.

Questa volta, a differenza che a Uvalde, l'intervento della polizia è stato tempestivo: gli agenti sono arrivati tre minuti dopo la prima chiamata e, una volta giunti all'edificio, hanno seguito il rumore degli spari sino al secondo piano, entrando in contatto con il killer e le vittime cinque minuti dopo, quando però era ormai già troppo tardi. In ogni caso resta l'interrogativo su come un uomo armato possa riuscire ad entrare in un ospedale.

La sparatoria, la numero 233 dall'inizio dell'anno, arriva mentre è in corso un acceso dibattito nel Paese per una stretta sulle armi dopo le stragi di Buffalo e di Uvalde. Joe Biden parla alla nazione per l'ennesima volta, per sollecitare il Congresso ad "approvare leggi di buon senso per combattere l'epidemia di violenza da armi da fuoco che ogni giorno si porta via delle vite".