Spagna, cibo razionato su scaffali dei supermercati a causa di guerra e materie prime

Nei giorni scorsi si era verificata la corsa all'accaparramento di olio e latte. Ora il governo ha introdotto una legge per regolare la distribuzione in situazioni di emergenza

Scaffali vuoti all'interno di un supermercato (foto d'archivio)

Scaffali vuoti all'interno di un supermercato (foto d'archivio)

Già alcuni supermercati spagnoli avevano cominciato a farlo per "cause di forza maggiore", ora lo stabilisce un decreto legge del governo iberico, che introduce la possibilità "in caso di crisi" di razionare i prodotti alimentari. Una norma legata ai timori che con la guerra in Ucraina, e la relativa penuria di materie prime (in particolar modo grano e mais che vedono Russia e Ucraina fra i maggiori produttori mondiali) si possa arrivare a una carenza di prodotti finiti.

La preoccupazione è doppia. In primis che la paura di una imminente "carestia" in molti si precipitino nei supermercati a fare scorte determinando una carenza di prodotti sugli scaffali. Una sorta di psicosi che genererebbe però una "carenza momentanea". La vera paura del governo è invece una carenza "cronica" dovuta appunto alla carenza di materie prime a livello mondiale che renderebbe necessario un razionamento per garantire un'equa distribuzione.

Corse all'accaparramento non sono dei casi nuovi. E' successo in Italia in particolare a Cagliari dove un finto whatsapp "sull'emergenza scorte a causa della guerra" aveva scatenato il panico e addirittura in Svezia.

"Il Governo ha introdotto nel decreto misure anti-crisi una disposizione per consentire che, "in circostanze straordinarie o di forza maggiore", i supermercati possano limitare il numero di articoli acquistabili da ciascun acquirente. Nelle ultime settimane si sono verificati diversi episodi di accumuli di scorte in Spagna, con numerosi cittadini che hanno acquistato olio di girasole o latte per paura che lo sciopero dei camionisti o la guerra in Ucraina ne provocassero una carenza. Questo effetto di acquisto di paura da parte dei consumatori finisce per aggravare i problemi di approvvigionamento", scrive il quotidiano spagnolo El Pais.

Sino ad ora in Spagna c'era il divieto di limitare il numero di articoli che un consumatore può acquistare (articolo 9 della legge sul commercio al dettaglio spagnola) che recita: "I commercianti non possono limitare il numero di articoli che possono essere acquistati da ciascun acquirente né stabilire prezzi più elevati o sopprimere riduzioni o incentivi per acquisti che superano un determinato volume. Nel caso in cui, in uno stabilimento aperto al pubblico, non ci siano scorte sufficienti a coprire la domanda, si terrà conto della priorità temporanea nella richiesta".

Una norma che nelle ultime settimane era stata disattesa per "cause di forza maggiore". Molti si erano infatti precipitati ad acquistare olio e latte, spingendo i supermercati a limitare il numero di prodotti acquistati dai singoli clienti per evitare che gli scaffali si svuotassero.

"Per questo, visti i recenti episodi dell'effetto scorte in Spagna, l'Esecutivo ha deciso di limitare il numero di unità o la quantità che un consumatore può acquistare in situazioni straordinarie. A tal fine ha introdotto una terza disposizione finale del decreto misure urgenti nell'ambito del Piano nazionale in risposta alla guerra in Ucraina, che recita: “In via eccezionale, quando ricorrono circostanze straordinarie o forza maggiore che lo giustifichino, gli esercizi commerciali possono sospendere temporaneamente il divieto previsto dal comma 2 per limitare il numero di oggetti acquistabili da ciascun acquirente. Tali misure devono essere giustificate e saranno adottate in modo proporzionato ove necessario per prevenire carenze e garantire l'accesso dei consumatori a condizioni eque".

"In questo modo, l'Esecutivo consentirà ai supermercati di imporre restrizioni al numero di prodotti che ogni cliente può acquistare in situazioni come quelle vissute la scorsa settimana durante lo sciopero dei vettori in cui il latte e altri prodotti di base scarseggiavano", conclude El Pais.