La storia di Sergei Loiko, il giornalista russo che combatte per difendere l'Ucraina

Reporter di guerra dagli anni '90, ha coperto il conflitto il Donbass, ma ora ha scelto di imbracciare il fucile: "E' una battaglia biblica tra bene e male"

Sergei Loiko (foto tratta da un video sul suo profilo Facebook)

Sergei Loiko (foto tratta da un video sul suo profilo Facebook)

"Ciao, sono Sergei Loiko, ho 69 anni. Sono russo, ho lavorato per la maggior parte della mia vita come giornalista. Ma ora non sono più un giornalista, sono un uomo libero, tra le mani ho un kalashnikov e sono qui per difendere l'Ucraina". Inizia così il video, pubblicato su Facebook tre giorni fa, con cui un giornalista e fotografo di guerra russo ha scelto di raccontare la sua decisione di imbracciare un fucile e unirsi alle forze che difendono Kiev e l'Ucraina dalla Russia, il suo Paese.

Dopo aver lavorato per tanti anni come corrispondente per i maggiori media americani per i quali, come giornalista e fotografo, ha coperto diversi conflitti (dal 1991 si occupa di conflitti armati in Russia e nell'ex Unione Sovietica, lavorando principalmente per il Los Angeles Times) adesso è diventato un modello con cui le forze armate ucraine invitano volontari da tutto il mondo a unirsi all'esercito. "Sono venuto qui in Ucraina, nelle periferie di Kiev per difenderla dalla mia patria, da Putin, dall'Hitler dei nostri tempi - ha detto - Sapete perché ho preso la decisione di diventare un soldato? Perché questa è una battaglia biblica. Questa è la lotta di Armageddon tra il bene e il male. Era facile per me scegliere da che parte stare, perché questa è una lotta tra la luce е l'oscurità. E' stato facile per me scegliere da che parte stare". 

Loiko ha coperto anche la guerra in Donbass, unico corrispondente straniero a cui è stato permesso di visitare l'aeroporto di Donetsk. Ma adesso ha deciso di dismettere i panni del reporter di guerra e diventare un combattente. Nello stesso video fa appello a tutti coloro che, avendo un addestramento militare, vogliano unirsi alla battaglia contro la Russia. "Capisco i vostri governi, che non vogliono avere un conflitto con Mosca, ma voi, come individui, potete venire qui a combattere non solo per l'indipendenza dell'Ucraina. Qui stiamo combattendo per il mondo intero".