Si pente lo sciamano dell'assalto a Capitol Hill: "Sono colpevole e rinnego Trump"

Washington -  Ora si pente, rinnega Trump e si dichiara colpevole. Lo "Sciamano", diventato celebre per il copricapo con pelliccia e corna usato nell'assalto al Congresso americano, si e' dichiarato colpevole. Jacob Chansley, originario dell'Arizona, appartenente al movimento cospirazionista Qanon, ha ammesso le sue colpe nel corso della seduta, in remoto, con la corte del distretto di Washington. Diventato virale per il costume indossato durante l'assalto a Capitol Hill, il 6 gennaio, lo Sciamano aveva fatto notizia anche dopo: a febbraio aveva cominciato uno sciopero della fame perche' nel carcere, dove era stato rinchiuso, non prevedevano un menu' vegano. Poi a marzo aveva dato un'intervista che aveva fatto arrabbiare il giudice, infine il suo avvocato, a maggio, era diventato un caso dopo aver insultato i disabili.

Tutte e tre gli episodi, secondo la corte, erano stati tentativi per far passare Chansley come una persona con problemi mentali. Incriminato, all'inizio, per sei reati federali, lo Sciamano si e' dichiarato colpevole di uno dei piu' gravi, che potrebbe costargli fino a vent'anni di carcere. Ma considerato il fatto che e' incensurato, potrebbe ottenere un forte sconto di pena. La sentenza verra' emessa il 17 novembre. Nel frattempo, lo Sciamano dovra' continuare a restare in carcere. Jacob Chansley noto nel movimento QAnon resta famoso negli Usa per il bizzarro outfit indossato in occasione dell'assalto a Capitol con una pelle d'orso e un copricapo a petto nudo. L'uomo si è dichiarato colpevole in base a un accordo con il procuratore. 

Chansley aveva iniziato uno sciopero della fame a febbraio come parte della richiesta per la sua dieta vegetariana. Inizialmente lo sciamano era stato incriminato per sei reati e rischiava 20 anni di prigione. In base all'accordo Chansley pagherà 2.000 dollari per i danni al Campidoglio e potrebbe essere multato fino a 250mila dollari: la pena potrebbe variare tra tre e quattro anni. La sentenza verrà letta il 17 novembre. Per il suo avvocato Albert Watkins, lo sciamano "è una persona non violenta e pacifica, affetto da veri problemi mentali".