Europa vietata a navi e Tir russi. Von der Leyen avvia le nuove sanzioni da 10 miliardi

La Ue vara il quinto pacchetto di sanzioni contro Putin con il quale ora chiude i porti e le strade. Solo dal carbone un danno per Mosca di 4 miliardi

Migration

Bruxelles - Stop all’import di carbone dalla Russia, che vale 4 miliardi di euro l’anno e divieto di accesso ai porti europei per le navi di Mosca o comunque appartenenti a compagnie russe con alcune eccezioni riguardanti il trasporto di prodotti alimentari, aiuti umanitari e energia. Sono due dei sei pilastri del quinto pacchetto di sanzioni preparato dalla Commissione Ue e illustrato dalla presidente Ursula von der Leyen. Anche per le compagnie di trasporto su strada russe e bielorusse sarà vietato l’accesso in Ue. Tra le misure ulteriori divieti all’export di prodotti verso la Russia, tra i quali i semiconduttori avanzati. 

Nel quinto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia ci sara’ dunque anche il “divieto alle navi russe e alle navi operate dalla Russia di accedere ai porti dell’Ue”. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Alcune esenzioni riguarderanno elementi essenziali come i prodotti agricoli e alimentari, gli aiuti umanitari e l’energia. Inoltre, proporremo un divieto per gli operatori di trasporto su strada russi e bielorussi. Questo divieto limitera’ drasticamente le opzioni per l’industria russa di ottenere beni chiave”, ha aggiunto. 

La Commissione europea ha proposto ai Ventisette di inasprire le sanzioni contro Mosca, interrompendo gli acquisti di carbone russo, che rappresenta il 45% delle importazioni Ue, e chiudendo i porti europei alle imbarcazioni gestite da rus, dice von der Leyen. Dopo le uccisioni nella regione di Kiev, “dobbiamo chiaramente aumentare ulteriormente la nostra pressione” su Mosca. Nel quinto pacchetto di sanzioni faranno parte anche sanzioni bancarie piu’ aspre rivolte a 4 delle 7 banche gia’ escluse da Swift, il divieto di 10 miliardi di euro di esportazioni verso la Russia di apparecchiature e componenti industriali cruciali, come i semiconduttori avanzati e computer quantistici, mezzi di trasporto. 

«I quattro pacchetti di sanzioni precedenti hanno colpito duramente e limitato le opzioni politiche ed economiche del Cremlino. Stiamo vedendo risultati tangibili. Ma chiaramente, alla luce degli eventi dobbiamo aumentare ulteriormente la nostra pressione. Oggi proponiamo di fare un altro passo avanti», spiega von der Leyen annunciando i sei pilastri del nuovo pacchetto di sanzioni che sarà discusso nel Coperer di domani. "Non e' tutto, stiamo lavorando a sanzioni aggiuntive, anche sulle importazioni di petrolio, e stiamo riflettendo su alcune delle idee presentate dagli Stati membri, come le tasse o canali di pagamento specifici come un conto di deposito a garanzia'. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Davanti alle azioni della Russia in Ucraina “dobbiamo dare prova di unità senza falle”. I 27 sono pronti ad adottare misure che “restringano le esportazioni e le importazioni” verso e dalla Russia, “allunghino la lista delle persone e delle società colpite” e c’è “la volontà di includere anche l’energia, in proporzioni e secondo un calendario da definire”, commenta il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire. “Siamo determinati. Sono sanzioni efficaci, danno risultati e sono le più importanti che l’Ue abbia adottato contro uno Stato. Il rublo ha perso molto del suo valore e la Russia è in recessione. Tutto questo ha un impatto, il sistema finanziario russo è disorganizzato”. 

Il ministro dell’Economia francese apre poi all’idea di istituire un fondo comunitario che consenta di attenuare l’impatto delle sanzioni Ue contro la Russia per le imprese e i territori più colpiti, sul modello di quanto era stato fatto per la Brexit, ma più in grande. L’istituzione di un fondo simile, che consentirebbe di evitare divisioni all’interno dell’Ue provocate dall’impatto ineguale delle sanzioni approvate per indebolire lo sforzo bellico della Russia in Ucraina, è stata caldeggiata dall’eurodeputato di Renew Europe Sandro Gozi. “Tutte le proposte che permettono di attenuare questo impatto e di proteggere gli Stati più esposti sono pertinenti”.