Sanzioni Abramovich: l'isola di Jersey congela 7 miliardi di dollari

Nelle banche del paradiso fiscale britannico nel canale della Manica c'è parte del patrimonio del patron del Chelsea

Migration

Nuove cattive notizie per Roman Abramovich. Le autorità dell'isola di Jersey, paradiso fiscale legato alla corona britannica nella Manica, hanno congelato l'equivalente di 5,4 miliardi di sterline di attivi (pari a circa 7 miliardi di dollari) ritenuti riconducibili all'oligarca russo. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg. Abramovich, il cui patrimonio personale complessivo è stimato in circa 12 miliardi di dollari, è stato sottoposto a sanzioni dal governo di Londra e dall'Ue (ma finora non dagli Usa) fra le ritorsioni occidentali decise in risposta all'invasione russa dell'Ucraina contro figure del business ritenute funzionali al potere di Vladimir Putin. 

Al tavolo delle trattative Su richiesta dell'Ucraina, Roman Abramovich ha assistito ai negoziati tra Russia e Ucraina, prima in Bielorussia e poi a Istanbul. L'oligarca è amico di Putin e la sua presenza avrebbe potuto agevolare una soluzione della guerra a cominciare da un cessate il fuoco, cosa peraltro non avvenuta.

Abromovich festeggia la Champions
Abromovich festeggia la Champions

Addio al Chelsea Una delle conseguenze della crisi Ucraina sono state le dimissioni dal Chelsea, il club londinese di cui è proprietario, ad amministratori fiduciari della fondazione benefica dello stesso club. Lo ha riportata la stampa inglese rilanciando una nota della società. Il patron della squadra di calcio Chelsea, è sempre stato vicino e fedele a Putin. Il tycoon è diventato una delle persone piu' ricche del mondo realizzando una serie di affari negli anni successivi al crollo dell'Unione Sovietica, ottenendo asset statali ad un prezzo di gran lunga inferiore al valore di mercato. 

Non solo sanzioni Il governo di Londra ha chiuso le porte a Roman Abramovich. Il visto del 55enne magnate russo proprietario del Chelsea è scaduto nel 2018. Da allora si è visto solo nell'ottobre scorso con un passaporto israeliano che consente la permanenza solo per motivi turistici. Fonti del governo britannico hanno fatto sapere che ogni tentativo di riavere il visto e di tornare stabilmente nella capitale "sarebbe respinto". I funzionari dell'immigrazione hanno infatti ricevuto precise istruzioni in merito, un caso che sarebbe gestito da un'Unità speciale del Ministero dell'Interno. Abramovich è stato inserito dal Parlamento inglese tra i 35 oligarchi di spicco della cosiddetta "cleptocrazia" capeggiata da Vladimir Putin.

La figlia dà del bugiardo a Putin Una figlia dell'oligarca russo ha pubblicamente criticato il presidente Vladimir Putin per l'attacco militare all'Ucraina. La ragazza ha circa 25 anni e si chiama Sofia. Sul suo profilo Instagram ha postato una storia scrivendo: "La Russia vuole la guerra con l'Ucraina", con la parola "Russia" barrata e sostituita da "Putin". Poi si legge: "La più grande e più efficace bugia della propaganda del Cremlino è che la maggior parte dei russi sono con Putin". L'immagine che accompagna il testo mostra il presidente russo e una linea rossa sovrapposta. Sofia vive a Londra ed è nota più per il suo stile glamour che non per l'attivismo politico.