Guerra in Ucraina, la Russia approva la lista dei "Paesi ostili": c'è anche l'Italia

Mosca al contrattacco nei confronti degli Stati che hanno imposto o si sono uniti alle sanzioni. Pesante l'impatto economico: chi possiede bond russi sarà ripagato in rubli

Proprio ieri il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha dichiarato che nei prossimi giorni "l'Unione europea potrebbe valutare un terzo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Anche perché l'unica alternativa sarebbe lo scoppio della Terza guerra mondiale, che noi non vogliamo assolutamente". Come risposta alla mobilitazione della comunità internazionale dopo l'invasione dell'Ucraina, il governo russo ha approvato oggi una lista di "Paesi ostili", per aver applicato o per essersi uniti a sanzioni contro Mosca. Nel documento compare anche l'Italia in quanto Paese europeo. Lo riferisce la Tass.

La blacklist include tutti i Paesi Ue, gli Usa, l'Australia, la Gran Bretagna, l'Islanda, il Canada, il Liechtenstein, Monaco, la Nuova Zelanda, la Norvegia, la Corea del Sud, San Marino, Singapore, Taiwan, l'Ucraina, il Montenegro, la Svizzera e il Giappone. Il decreto rientra nella cosiddetta "procedura provvisoria per l'adempimento di obblighi verso creditori esteri". Secondo il documento, "lo Stato, le società e i cittadini russi, che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri che rientrano nell'elenco dei Paesi ostili potranno pagarli in rubli". In pratica i bond emessi dallo stato russo o da una qualsiasi istituzione pubblica o privata potrebbero perdere di valore, dal momento che nessuna controparte internazionale accetterebbe di essere saldata in una valuta il cui valore sta precipitando in maniera verticale. La banca centrale russa ha riferito anche che i creditori che si trovano in Paesi che non hanno imposto sanzioni potranno ricevere il pagamento in valuta estera con un permesso speciale. La Russia sta cercando di dimostrare che può continuare a onorare i suoi obblighi finanziari mentre imperversa l'incertezza se il Paese sarà inadempiente nel pagamento del debito. Per molti, la data chiave è il 16 marzo.

Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a chiedere a gran voce un inasprimento delle sanzioni: "Visto che la Russia continua la guerra, bisogna boicottare e instaurare l'embargo sulle esportazioni del petrolio e dei prodotti petroliferi - l'intervento del leader di Kiev in un nuovo video pubblicato sulla sua pagina Facebook -. È necessario un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, è inaccettabile finanziare un Paese terrorista". Zelensky ha poi ribadito la richiesta agli alleati della Nato di imporre una no-fly zone sull'Ucraina e di fornire al suo Paese aerei militari: "Quanti morti ancora ci vogliono per chiudere il cielo? Quale è la differenza tra i civili di Kharkiv o di Amburgo? Dateci gli aerei per difenderci".