Australia, Cleo è stata ritrovata. Rapimento (a lieto fine) della piccola: cosa sappiamo

La bimba è stata trovata da sola in una casa a 75 km di distanza da dove era stata sequestrata. Un uomo di 36 anni è stato interrogato dalla polizia

Il momento del salvataggio della piccola Cleo

Il momento del salvataggio della piccola Cleo

In queste ore l'Australia sta celebrando una specie di miracolo: il ritrovamento della piccola Cleo Smith, quattro anni appena, rinvenuta sana e salva dopo un rapimento durato 17 giorni. Il Paese era rimasto col fiato sospeso fin dalle prime notizie sul sequestro, da un campeggio. Più passavano i giorni e più si temeva il peggio, con la mente alla terribile vicenda di Madeleine McCain, la bambina birtannica svanita nel nulla nel 2007 in Algarve, Portogallo. E mai ritrovata. E invece la storia di Cleo Smith è ben diversa: la bimba è viva, sta bene ed è tornata a riabbracciare la mamma Ellie Smith, il patrigno Jake Gliddone e la sorellina Isla. Ma cos'è usccesso in questi 17 giorni? Ecco una ricostruzione della vicenda. 

La scomparsa

La mamma di Cleo e il compagno
La mamma di Cleo e il compagno

La bimba era scomparsa il 16 ottobre dal campeggio di Blowholes Shacks a Macleod, 875 chilometri a nord di Perth, nell'Ovest dell'Australia. Era lì con la madre e il suo patrigno, Jake Gliddon. Proprio la madre era stata l'ultima persona ad averla vista: la piccola si era svegliata all'una e mezza di notte per chiedere dell'acqua ma poi era tornata a dormire accanto alla sorellina Isla. La mattina, Cleo e il suo sacco a pelo erano scomparsi e si è pensato subito a un rapimento. Le autorità si sono messe subito alla ricerca della bambina, offrendo anche una ricompensa di un milione di dollari australiani (oltre 643 mila euro) a chi avesse fornito informazioni decisive per il suo ritrovamento.

La soffiata

Probabilmente qualche soffiata è arrivata. Qualcuno deve aver notato, in una casa in una località, Carnavon, a circa 75 chilometri a sud del camping, a appena tre chilometri da dove abita Cleo, un uomo, un 36enne senza precedenti per reati sessuali, comportarsi in modo strano. Era stato visto fare movimenti strani attorno alla casa negli ultimi giorni e soprattutto comprare pannolini in un supermercato, pur non avendo lui bambini piccoli. Dalla casa si era anche sentito levarsi un pianto.

L'irruzione e la liberazione di Cleo

La piccola Cleo in ospedale per controlli
La piccola Cleo in ospedale per controlli

Dopo aver ricevuto queste indicazioni, ieri 2 novembre la polizia ha fatto irruzione in piena notte nell'abitazione, sfondando la porta chiusa a chiave, e ha trovato la piccola da sola, in una stanza. Uno degli agenti le ha chiesto per tre volte il nome. Alla fine lei ha risposto: "Mi chiamo Cleo". Poi, lui l'ha presa in braccio e un altro agente le ha detto: "Andiamo a casa a trovare mamma e papà...". La bimba non piangeva. Poco dopo il ritrovamento, la polizia ha arrestato il 36enne, che si ritiene legato al rapimento. Mentre la bimba veniva riconsegnata alla famiglia, l'uomo è stato portato in una cella (dove sembra sia stato picchiato da un altro detenuto) e interrogato. L'uomo, che viveva da solo, non era conosciuto né aveva legami con la famiglia di Cleo e non ha precedenti per reati sessuali.   Bisognerà ora capire perche' l'ha fatto. Intanto Cleo è stata riaffidata ai suoi genitori: prima un passaggio di poche ore in ospedale, dove è stata fotografata mentre mangia un ghiacciolo, poi a casa con mamma e papà.