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Parigi - La Nuova Caledonia resta francese: ha infatti votato "No" all'indipendenza secondo quanto emerge dai dati parziali del referendum tenutosi oggi. Il risultato di questo terzo referendum che respinge l'autodeterminazione della Nuova Caledonia dalla Francia era previsto dopo che gli indipendentisti avevano invitato al boicottaggio delle urne per protesta contro il governo di Parigi. Una scelta nata dal rifiuto del Governo di rinviare la consultazione a causa della pandemia che imperversa nell'isola. Secondo i primi dati, soltanto il 50-55% degli aventi diritto è andato a votare, una cifra nettamente inferiore agli analoghi scrutini del 2018 e 2020, che pure videro entrambi la vittoria del "No".
Il terzo ed ultimo referendum sull'indipendenza del territorio dell'Oceania era previsto dall'accordo di decolonizzazione del 1998. Circa 185mila gli elettori che erano chiamati a rispondere al quesito: "Volete che la Nuova Caledonia acceda alla piena sovranità e diventi indipendente?". Ai due precedenti referendum organizzati nella cornice dell'accordo di Noumea, aveva vinto il 'no' promosso dai lealisti, nel 2018 con il 56,7% delle preferenze e nel 2020 con il 53,3%.
La consultazione si è svolta tra tensioni e bassa affluenza. Secondo i primi dati la participazione è stata sotto il 50%. Nei giorni scorsi, era stato rafforzato il dispositivo di sicurezza con oltre duemila agenti di polizia, gendarmi e militari, delegati della commissione di controllo e osservatori Onu. Il territorio che aveva chiuso le sue frontiere all'inizio del 2020 era riuscito ad evitare la prima ondata di Covid-19, ma dallo scorso settembre l'epidemia ha causato almeno 280 vittime, per lo più tra i Chanachi (antenati, ovvero i nativi). Per questo motivo gli indipendentisti del Flnks non sono riusciti a raggiungere l'importante comunità e hanno invitat al boicottaggio. Il Senato dei Chanachi ha chiesto ai cittadini del gruppo e ai progressisti di "osservare un giorno di lutto domenica rinunciando a recarsi nei seggi elettorali".
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