La copertina
Londra - L'ultima provocazione della rivista di satira francese Charlie Hebdo punta dritto alla corona britannica, paragonando Meghan Markle a George Floyd, l'afroamericano soffocato da un poliziotto lo scorso anno a Minneapolis, in Minnesota. Neanche a dirlo, al posto del poliziotto è raffigurata la regina Elisabetta mentre schiaccia a terra la moglie del principe Harry, mettendole un ginocchio sul collo. "Perchè Meghan ha lasciato Buckingham", cita il titolo. La risposta è della stessa duchessa di Sussex e ricorda le ultime parole di George Floyd: "perchè non riuscivo più a respirare".
Harry e Meghan: crollo di popolarità in GB
Un commento in stile Hebdo all'intervista con Oprah Winfrey in cui Meghan ha detto di essere arrivata sull'orlo del suicidio per come veniva trattata alla corte dei Windsor. Dall'intervista sono emerse anche le accuse di razzismo nei confronti dei reali britannici. Accuse che la stessa sovrana britannica, a 48 ore dall'intervista rilasciata dai duchi di Sussex, ha definito "preoccupanti" e ha fatto sapere che "saranno affrontate dalla famiglia reale privatamente". Intanto, dopo la contestata intervista con la Winfrey, che ha diviso i britannici e acuito la frattura con la corona, un sondaggio di YouGov dà la popolarità del principe Harry e della moglie in caduta libera nel Regno Unito. Un crollo di 15 e 13 punti rispettivamente, in meno di due settimane.
Le reazioni
La stampa conservatrice britannica ha reagito infuriata, ma diverse condanne dell'ultima boutade di Charlie - noto per le controverse vignette su Maometto - sono arrivate anche da organizzazioni che militano contro il razzismo. La copertina è stata condannata anche da attivisti contro il razzismo, che accusano la pubblicazione di sfruttare la morte di Floyd per aumentare vendite e ricavi. Halim Begum, ceo del think tank Runnymede Trust, ha condiviso l'immagine su Twitter definendola ''sbagliata su tutti i livelli''. ''La regina come l'assassino di George Floyd mentre schiaccia il collo di Meghan? Meghan che dice di non riuscire più a respirare? Questo non allarga i confini, non fa ridere nessuno e non sfida il razzismo'', al contrario, scrive Begum, ''svilisce il problema e offende, su tutta linea''.
Chi era Floyd
George Floyd morì il 25 maggio dello scorso anno a Minneapolis in seguito all'arresto da parte della polizia: un agente gli tenne il ginocchio premuto sul collo per quasi nove minuti. Per giorni migliaia di persone scesero in piazza in diverse città degli Stati Uniti denunciando il razzismo della polizia.