Massacro di Bucha, una foto smentisce i russi: non è una messa in scena

Il New York Times svela: cadaveri per strada già nei giorni dell'occupazione di Mosca

Le immagini satellitari che smentiscono Mosca (Twitter New York Times)

Le immagini satellitari che smentiscono Mosca (Twitter New York Times)

Come spesso accade in guerra, oltre alle battaglie sul campo ci sono anche quelle di comunicazione. E il massacro di Bucha non fa eccezioni. Dopo che il mondo ha scoperto, grazie a un video girato il 2 aprile, le strade disseminate di cadaveri nella cittadina alle porte di Kiev, le fosse comuni e i morti sepolti alla bell'e meglio, la Russia ha tentato di smarcarsi dalla strage. Come annunciato da Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri, Mosca ha affidato all'ambasciatore al Palazzo di Vetro Vasily Nebenzya di presentare, in una conferenza stampa, le presunte prove di quella che il Cremlino definisce la "provocazione" di Bucha. Ma venendo smentito dal New York Times. 

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Il Cremlino: "Una provocazione"

"Per quattro giorni da quando l'esercito russo ha lasciato Bucha, non c'è stato un solo segno di atrocità, non una sola menzione di esse", ha detto il diplomatico russo, sottolineando che in questi giorno non sono state diffuse "notizie di atrocità attribuite all'esercito russo a Bucha".  Per l'ambasciatore è stata una messa in scena: "i video che ho presentato, in particolare quelli di Bucha, non danno alcun motivo per dubitare che si trattasse di una performance" ha affermato, riporta la Tass, nella conferenza stampa in durante la quale ha mostrato del materiale video, e promettendo che verranno presentate "nuove prove".  E riguardo agli appelli per indagini indipendenti sui fatti di Bucha ha detto: "La domanda è chi condurrà la cosiddetta indagine indipendente. Abbiamo assistito a molte 'indagini indipendenti' che non erano affatto indipendenti perché motivate politicamente". 

Il New York Times smentisce Mosca

Tuttavia la smentita sulle tempistiche arriva da altre immagini, in particolare alcune foto satellitari pubblicate ieri sera dal New York Times. Secondo questa analisi molti civili sono stati uccisi più di tre settimane fa, quando i russi avevano il controllo di  Bucha. Di fatto, mentre Mosca insiste sul fatto che i civili sarebbero stati uccisi dopo che le sue truppe avevano lasciato la città, le immagini satellitari fornite da Maxar Technologies hanno mostrato che i corpi erano lì dall'11 marzo. 

Bucha, si raccolgono i corpi per strada: il video

Cos'è successo a Bucha

Il 4 marzo carri armati russi sono entrati in città dalla strada Yablunska, sparando: da allora l'occupazione è durata un mese. E in tutto questo tempo le persone hanno vissuto barricate in casa con i cadaveri per strada, a terra o nelle auto. Nella strada Ivan Franko, invece, i miliziani hanno fatto irruzione nelle case, portato via risparmi, cibo e donne. Le trentenni venivano usate per cucinare ed eseguire gli ordini in quelle case diventate per qualche giorno il quartier generale di militari russi. In alcune di queste, nelle camere delle torture, sono stati trovati corpi senza vita di civili con le mani legate. Per il presidente del Parlamento ucraino "è stato l'Olocausto del nuovo millennio, una tragedia per l'Ucraina ma anche per l'Europa e il mondo". Volodymyr Zelensky si è rivolto alle madri dei soldati russi: "Anche se avete cresciuto dei saccheggiatori, come possono essere diventati anche dei macellai? Hanno trattato gli ucraini peggio degli animali...". Il mondo ha scoperto questo orrore solo nei giorni scorsi, quando si è iniziato a parlare di civili giustiziati in strada, perfino bambini.