Israele, tensioni e scontri a Gerusalemme per la 'Marcia delle bandiere'

I nazionalisti celebrano la riunificazione della città sotto la sovranità israeliana, passando per il quartiere arabo della Città Vecchia. Scontri coi palestinesi, 21 arresti

La 'Marcia delle bandiere' a Gerusalemme

La 'Marcia delle bandiere' a Gerusalemme

Scontri e tensioni a Gerusalemme, dove oggi è andata in scena la  'Marcia delle bandier,  manifestazione nazionalistica ebraica - che celebra la riunificazione della città sotto la sovranità israeliana. Secondo stime della polizia hanno partecipato circa 26mila persone, tremila gli agenti mobilitati. La polizia ha compiuto 21 arresti.

Il corto ha avuto inizio alla Porta di Damasco ed è passato per il quartiere arabo della Città Vecchia, per arrivare più tardi al Muro del Pianto. Già prima dell'avvio ci sono stati incidenti con i palestinesi nei pressi della porta. Il premier Naftali Bennett ha dato ordine alla polizia di "mostrare tolleranza-zero di fronte ad ogni tipo di violenza o di provocazioni da parte di elementi estremisti, fra cui la organizazione La Familia", il club della tifoseria ultrà della squadra di calcio Betar Gerusalemme identificato con l'estrema destra. "La maggior parte dei partecipanti all'odierna Marcia delle bandiere - ha aggiunto Bennett - sono venuti per festeggiare. Ma c'è anche una minoranza che vuole fare agitazione, appiccare fuoco".

Secondo i media, membri de La Familia e dell'organizzazione di estrema destra 'Lehavà' hanno scandito slogan razzisti anti-arabi e hanno attaccato a Gerusalemme est passanti palestinesi. La giornata era iniziata con i primi incidenti tra polizia e dimostranti palestinesi asserragliati sulla Spianata delle Moschee (il Monte del Tempio per l'ebraismo). Un luogo - il terzo santo per l'Islam e il primo per gli ebrei - che ha visto una presenza record ebraica con circa 2.600 persone (compreso il leader di destra radicale Itamar Ban Gvir) e tra questi alcuni a sventolare bandiere israeliane e recitare preghiere, cose entrambe vietate dallo status quo che regola il luogo.