Maltempo Germania: i morti superano quota 130

Un testimone: "Le case crollavano da destra e da sinistra, le persone urlavano dalle finestre, è stato terribile non poterle aiutare"

Distruzione in Germania

Distruzione in Germania

Sono più di 130 i morti in Germania a causa delle devastanti inondazioni che hanno colpito la zona occidentale del Paese. La polizia ha riferito stamani di almeno 90 morti nella regione di Ahrweiler, la più colpita della Renania Palatinato, che portano il bilancio provvisorio a 133 vittime confermate nelle regioni occidentali, 43 delle quali nel Nord Reno Vestfalia come reso noto nelle scorse ore. La polizia ha inoltre riferito di segnalazioni di almeno 618 feriti. Diverse persone risultano ancora disperse. Intanto è atteso in giornata nella regione di Rhein-Erft, nel Nord Reno Vestfalia, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Il premier del land, Armin Laschet, per una visita a Erftstadt, dove il maltempo ha distrutto molte case. Steinmeier, che vuole fare il punto della situazione sul campo e parlare con i soccorritori, ha sottolineato ieri come "il nostro Paese", colpito da una "tragedia", sia "unito in questo momento di bisogno".  

"Metà della città è distrutta, le case crollavano da destra e da sinistra, le persone urlavano dalle finestre, è stato terribile non poterle aiutare». In questa testimonianza di un residente di un villaggio renano c'è tutto il dramma della Germania travolta dalla furia dei corsi d'acqua, alimentati da piogge torrenziali mai così intense da un secolo. Le vittime nell'ovest del Paese sono salite ad oltre cento, anche a causa di una nuova frana che ha travolto abitazioni e auto, in Vestfalia. I dispersi sono almeno 1.300, soprattutto perché la rete telefonica nelle zone più colpite è in tilt. Una tragedia che la cancelliera Angela Merkel è stata costretta all'inizio a vivere lontano dal Paese, a Washington, preparandosi ad un bilancio di vittime e danni ben peggiore.

La Germania sud-occidentale è l'epicentro di una violentissima ondata di maltempo che sta flagellando anche Olanda, Belgio, Lussemburgo e Svizzera. In alcune zone del Paese sono stati registrati oltre 150 mm di pioggia in 24 ore, la maggior parte caduti in appena 12 ore. Rispetto ai 70 mm di media che cadono su Mannheim a luglio. La violenza della pioggia adesso si è attenuata, ma è bastato poco tempo per far precipitare centinaia di migliaia di persone nell'incubo. Perché i fiumi, gonfiati a dismisura dalla pioggia, hanno rotto gli argini travolgendo ogni cosa. «In due ore le auto sono state spazzate via, gli alberi abbattuti e le case crollate», ha raccontato un 65enne abitante di Schuld, villaggio di 700 abitanti ormai semidistrutto che si trova nella regione della Renania-Palatinato, una delle più colpite dall'alluvione, con almeno 60 morti.

«Temo che vedremo la piena portata di questa tragedia solo nei prossimi giorni», ha avvisato la cancelliera Merkel. Oltre alle 103 vittime accertate, ci sono centinaia di dispersi, che potrebbero essere fino a 1.300, concentrati nella circoscrizione di Bad Neuahr-Ahrweiler. Le autorità locali sono quasi certe che ci saranno altre vittime, ma c'è la speranza che la maggior parte delle persone irreperibili abbia semplicemente difficoltà a comunicare. Perché la rete di telefonia mobile è in tilt. Le immagini che arrivano da molti paesini della zona descrivono un quadro di desolazione. «È ancora presto per un bilancio complessivo, mentre svuotiamo le cantine e pompiamo acqua continuiamo a trovare corpi che riemergono», raccontava all'inizio della giornata il ministro degli Interni regionale Roger Lewentz, aggiungendo che «molte persone hanno perso tutto».

Il dramma è condiviso con la vicina Vestfalia. Dove nei pressi di Colonia una parte di un villaggio è letteralmente crollata su se stessa, in seguito ad una frana. Creando un cratere in cui si sono riversate masse di terra, acqua e detriti. L'allerta nell'ovest del Paese è ancora altissima, perché continuerà a piovere nelle prossime ore ed il livello del Reno e di molti suoi affluenti sta salendo pericolosamente. L'alluvione del secolo ha ulteriormente rilanciato il tema dell'emergenza climatica nella campagna per le elezioni federali di settembre. I leader dei partiti hanno imputato questa tragedia al riscaldamento del pianeta, invocando un maggiore sforzo, ma finora sono stati cauti nel mettere in discussione l'azione del governo su questo fronte, perché si è ancora in piena emergenza.

Hanno parlato invece gli attivisti, puntando il dito contro la cementificazione selvaggia nelle zone alluvionali e la deforestazione delle montagne. Al netto delle recriminazioni, la priorità resta quella di soccorrere le popolazioni alluvionate. Circa 15.000 tra poliziotti e operatori dei servizi di emergenza sono stati mobilitati per le ricerche, mentre gli elicotteri hanno raccolto i residenti bloccati dai tetti e i carri armati hanno ripulito le strade da alberi caduti e detriti. Anche l'esercito è stato schierato. Per combattere «una guerra su due fronti in patria», l'alluvione e la pandemia, ha titolato la Frankurter Allgemaine Zeitung sul suo sito in queste ore concitate.