Il Texas vieta l'aborto pure in caso di incesto: quello che c'è da sapere

Il presidente Biden all'attacco: "Legge quasi anti-americana". La sua portavoce zittisce un reporter: "Cosa ne sa lei dell'aborto?" e il video diventa virale

Jen Psaki, ufficio stampa del presidente Biden

Jen Psaki, ufficio stampa del presidente Biden

Whashington - E' di nuovo sui diritti civili che il dibattito in America si infiamma. Questa volta sono quelli delle donne, cancellati con un colpo di spugna dalla nuova legge contro l'aborto approvata in Texas dai repubblicani, che impedisce l'interruzione se si può sentire il battito del feto, cioè all'incirca intorno alle sei settimane di gravidanza. Quando la maggior parte delle donne nemmeno sanno di essere incinte. Ma c'è di peggio: la legge vieta l'aborto anche in caso di stupro e incesto e autorizza anche i privati cittadini a denunciare i casi di cui sono a conoscenza, per permettere di perseguire quello che oramai viene considerato un reato.

Il presidente Biden si è schierato apertamente contro la legge texana e anche contro la Corte Suprema, che ha respinto la richiesta di bloccare la nuova legge. Ecco un riepilogo di quello che sta succedendo.

Cosa dice la legge texana 

Il primo settembre in Texas è entrata in vigore una nuova legge sull'aborto che vieta la procedura dopo circa sei settimane di gravidanza. La Corte Suprema non ha dato seguito a una richiesta di intervento in emergenza presentata dalle cliniche e dai difensori del diritto all'aborto che aveva chiesto un blocco.  La nuova legge statale, emanata a maggio e con data di entrata in vigore il primo settembre, stabilisce che un medico non può eseguire consapevolmente un aborto se c'è un battito cardiaco fetale rilevabile, battito che appare a circa sei settimane in una gravidanza.  Il divieto di aborto, secondo gli oppositori, arriva in una fase in cui alcune donne non si rendono conto di essere incinte ed è in conflitto con un precedente stabilito dalla Corte Suprema, che proibisce agli stati di vietare la procedura di aborto prima che il feto sia vitale, cioè in grado di vivere fuori dal grembo materno.

I privati cittadini, secondo la legge, possono denunciare i fornitori di servizi sanitari, i familiari che sostengono una donna nel suo diritto di scegliere dopo sei settimane, o anche un amico che la porta in macchina alla clinica. "Completi sconosciuti potranno ora interferire nelle decisioni più private e di salute personale che affrontano le donne" e sono anche "incentivati a farlo" con la prospettiva di guadagnare 10mila dollari se vinceranno in tribunale, ha detto il presidente Biden, parlando di una "legge così estrema che non permette nemmeno eccezioni per stupro o incesto".  

Biden contro i repubblicani del Texas 

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha denunciato la natura "perniciosa" della controversa legge sull'aborto entrata in vigore in Texas, che incoraggia alla delazione, in cambio di ricompense, nei confronti di organizzazioni o singoli individui che aiutano le donne ad abortire. "La cosa più perniciosa della legge del Texas è che crea una sorta di autoproclamato sistema di vigilanza, in cui le persone cercano ricompense", ha detto il presidente alla stampa, in occasione del suo discorso dalla Casa Bianca per commnetare i dati sull'occupazione. "Sembra ridicolo, quasi antiamericano", ha osservato il presidente, aggiungendo di aver chiesto alla sua amministrazione di esaminare i mezzi legali con cui contrastare la nuova legge. "Sono un sostenitore della Roe vs Wade", ha poi ricordato il capo della Casa Bianca, facendo riferimento alla sentenza della Corte Suprema che ha legalizzato l'aborto nel Paese. 

Biden infatti ha ricordato che da quasi 50 anni l'aborto è legale negli Stati Uniti sulla base della sentenza Roe versus Wade della Corte Suprema.

La portavoce del presidente zittisce il reporte: il video diventa virale

 Botta e risposta tra la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki e un giornalista di un'emittente cattolica durante il briefing, alla luce dell'attacco del presidente Joe Biden alla Corte Suprema sulla nuova legge sull'aborto in vigore in Texas, la più restrittiva del Paese. Interpellata sul sostegno del capo della Casa Bianca all'interruzione di gravidanza, nonostante la Chiesa sia contraria, Psaki ha ribadito che "per il presidente si tratta di un diritto delle donne, è il loro corpo, una loro scelta". Incalzata sul tema, la portavoce ha risposto dura: "So che non ha mai affrontato queste scelte, né ha mai aspettato un bambino ma per le donne là fuori che le hanno affrontate, è una cosa incredibilmente difficile. Il presidente ritiene che i loro diritti debbano essere rispettati". 

Le app di dating contro il Texas

Il Texas anti-abortista ha trovato nuovi insospettabili rivali: le app texane di appuntamenti stanno aprendo fondi per sostenere i diritti delle donne e finanziare interventi fuori dallo Stato per l'interruzione di gravidanza. Da Bumble a Match Group, tra le app di appuntamenti più celebri, e le cui sedi sono in Texas, stanno partendo campagne per contrastare gli effetti di una delle leggi più radicali in tema di aborto, che vieta qualsiasi interruzione dopo sei settimane e istituisce una sorta di 'stato di polizia' in cui tutti potranno segnalare, anche senza prove, medici e infermieri abortisti. Bumble, che ha sede a Austin, ha aperto un fondo che finanzierà le organizzazioni abortiste del Texas. "Bumble - ha spiegato la compagnia su Twitter - è fondata e gestita da donne, e dal primo giorno siamo al fianco delle più vulnerabili. Continueremo a combattere contro leggi regressive". Un'altra compagnia, Match Group, sede a Dallas, ha aperto un fondo per finanziare i viaggi delle dipendenti che saranno costrette ad andare fuori dal  Texas per abortire. "Come donna texana non posso stare in silenzio - ha commentato Shar Dubey, ceo di Match Group - dovevamo prendere un'iniziativa per lanciare un messaggio forte".