Guerra Ucraina. Kiev: storia, monumenti, cultura, economia della città sotto assedio

Una metropoli vivace sui fronti culturale ed economico fin dalla fondazione

Kiev, la città nel mirino delle forze russe, dove si sta combattendo strada per strada, ha una storia che risale all'epoca fra il sesto e il settimo secolo dopo Cristo, quando assunse il nome attuale (Kyiv, in lingua ucraina). Un centro commerciale sul fiume Dnepr, però, era già attivo sin dai decenni fra il settimo e il sesto secolo avanti Cristo. 

La leggenda

Una leggenda racconta che Kiev sia stata fondata da quattro fratelli slavi. Ky, il maggiore, avrebbe dato il nome alla città. Anche gli altri tre; i due fratelli Shchek e Kohoriv, come la sorella Lybid, sono ricordati nella topografia locale. In loro onore è stata eretta una statua, sulle rive del fiume Dnepr.

La storia

Dopo la slavizzazione a metà del nono secolo dopo Cristo fu occupata dai variaghi, una popolazione di origine scandinava. Nell'882 il principe Oleg si proclamò re del Rus' - il regno, parola che identifica le genti scandinave con i capelli rossi - di Kiev. Nel 989 fu introdotto il Cristianesimo ortodosso, con la demolizione degli idoli pagani e una sorta di battesimo di massa dell'intera cittadinanza nel fiume Dnepr. Inizia uno dei periodi di massimo splendore della città, sotto la guida del granduca Jaroslav, detto "il Saggio" (1015-1054). In quegli anni Kiev è il centro principale della Chiesa in Russia, il cui primato è simboleggiato dall'edificazione della cattedrale di Santa Sofia.  

Seguono quasi due secoli di prosperità, destinati a esaurirsi nel 1240 con l'invasione dei Tatari che occupano Kiev e devastano i quartieri della città. Gli abitanti si rifugiano dove possono, arrivando ad arrampicarsi sul tetto della chiesa Desyatynna, la cui copertura crolla sotto il peso dei fuggitivi. Inizia una storia di sottomissione ad altri regimi. La città nel 14° secolo diventa proprietà dei granduchi di Lituania. In seguito, nel 1569, viene inglobata nel regno di Polonia. Oltre un secolo dopo è in mano russa. 

Sotto lo zar Pietro il Grande nel 1708 è "promossa" capoluogo di provincia, successivamente è sede di governatorato. All'inizio del ventesimo secolo, grazie all'aumento della produzione di zucchero, Kiev si arricchisce e diventa uno dei centro economici principali dell'impero.

La rivoluzione dei Soviet e il '900

Kiev dopo la liberazione dall'occupazione tedesca (internet)
Kiev dopo la liberazione dall'occupazione tedesca (internet)

Negli anni convulsi seguiti alla rivoluzione bolscevica l'Ucraina è teatro di violenti scontri fra le forze rosse, legate a Lenin, e le truppe bianche, formate da componenti del vecchio esercito zarista. Kiev diventa capitale della Repubblica popolare ucraina, contrapposta alla Repubblica sovietica ucraina, che ha come città principale l'odierna Kharkiv. Nel febbraio 1919 i bolscevichi riescono a entrare a Kiev. La città, dopo essere stata contesa fra polacchi e Armata Rossa, passa definitivamente sotto i Soviet nel luglio 1920. Gli anni del tormento, però, non sono finiti. 

Nel corso della seconda guerra mondiale, infatti, Kiev viene occupata dai tedeschi. Più di 500mila soldati russi vengono fatti prigionieri o giustiziati. Viene sterminata praticamente per intero la popolazione ebraica, circa 50mila persone. L'Armata Rossa riesce a liberare la città il 6 novembre 1943. In quel momento si calcola che l'80% delle persone sia rimasto senza casa. Kiev diventa capitale della Repubblica socialista sovietica: lo sarà per 57 anni, fino al 24 agosto 1991, quando viene proclamata l'indipendenza dell'Ucraina, in seguito al crollo dell'Unione Sovietica.

Economia

Nonostante i tanti eventi politici che l'hanno coinvolta, Kiev ha sempre dato prova di una grande vitalità economica. Dal 1923 fu sede di un'importante fiera annuale. Numerose le fabbriche che vi hanno avuto sede: manifatture di scarpe, di oggetti di cuoio, vetrerie, minuterie metalliche. Ma anche distillerie, raffinerie di zucchero e tabacchi. Nel periodo sovietico è soggetta un processo di rapida industrializzazione, con l'apertura di imprese chimiche e metalmeccaniche. E' anche centro ferroviario e porto fluviale. 

Monumenti

La cattedrale di Santa Sofia (da internet)
La cattedrale di Santa Sofia (da internet)

Il più importante è sicuramente la cattedrale di Santa Sofia, realizzata nel 1037 e restaurata fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo in stile barocco ucraino. All'interno ospita affreschi dell'undicesimo secolo, il più antico documento di pittura russo-bizantina. Splendidi anche i mosaici. Non mancano numerosi monasteri, come la Laura delle Grotte, la chiesa della Trinità (dodicesimo secolo), San Cirillo (dodicesimo secolo, restaurata nel diciassettesimo), il monastero Vydubickij e il monastero dorato di San Michele. 

Risalgono al periodo zarista, essendo state edificate fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, le chiese di San Giorgio, Ognissanti e Sant'Andrea. Quest'ultima fu eretta su progetto dell'architetto italiano Bartolomeo Rastrelli, come il Palazzo di Maria, già residenza imperiale.

Cultura

Kiev è da sempre un centro di vivaci fermenti culturali, frutto delle diverse influenze legate alle popolazioni che vi hanno abitato. Il primo ciclo della poesia popolare epica russa ha come centro proprio Kiev. Prima dell'ingresso nell'impero zarista è forte l'influsso polacco. Kiev ha una sua università e scuole in cui si insegnano il latino e il greco. Con il dominio di Pietro il Grande parte la "russificazione" della città. Tutte le istituzioni - religiose, culturali, scolastiche - sono russofone. Restano accesi focolai nazionalisti e filoslavi nelle università, come la società Cirillo e Metodio, soppressa nel 1847 dal governo zarista. 

Dopo la rivoluzione bolscevica Kiev conserva alcuni margini di autonomia culturale. Nasce l'Accademia della scienza, con la Biblioteca nazionale ucraina e il Museo etnografico. Nel 1917 viende fondata un'Accademia delle belle arti. Radicata la tradizione teatrale, di origine occidentale: la cattedrale di Santa Sofia ospita un affresco in cui sono ritratti attori vagabondi, "buskers" dell'epoca, testimonianza della diffusione di questi spettacoli in città. Successivamente viene fondato il teatro dell'Accademia ecclesiastica: un'istituzione aperta e attenta alla valorizzazione della drammaturgia popolare, simboleggiata dall'impiego del Vertep, teatrino ambulante di marionette che si è conservato fino quasi ai giorni nostri.

Vita notturna

Fino all'invasione russa Kiev è stata una delle città dell'Est Europa più note per la vivacità della sua vita notturna. Numerosi i club e le discoteche, frequentate dalla gioventù locale e dai turisti. Spiccano il Caribbean club, la Decadence house, lo Shooters e l'N:B club.