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Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, è finito nel mirino per il suo silenzio a fronte dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Tanto che negli ultimi giorni si sono moltiplicate anche all'interno della stessa chiesa ortodossa russa, della quale il primate è il primo punto di riferimento, le iniziative di critica aperta all'azione militare. Dietro le quali si cela un tentativo di convincerlo a muoversi in prima persona - con una dichiarazione o un gesto simbolico - per cercare di "bloccare" Vladimir Putin. Kirill, al momento, resta in silenzio. Nessuna parola esplicita contro l'attacco. La sua ultima dichiarazione, rilasciata in occasione di un incontro con il nunzio apostolico presso la Federazione Russa, monsignor Giovanni D'Aniello, è all'insegna della "prudenza" assoluta. "Stiamo cercando di assumere una posizione di mantenimento della pace, anche di fronte ai conflitti esistenti", ha affermato Kirill. Una frase "matrioska", dove si può trovare tutto e niente. Chi è Kirill Kirill nasce come Vladimir Mikhailovich Gundyaev il 20 novembre 1946 nell'allora Leningrado, il nome sovietico dell'attuale San Pietroburgo. Prese il nome di Kirill nel 1969, mentre si trovava in seminario. Nel 1970 si laureò all'accademia di Teologia di Leningrado. Nel 1971 fu scelto come rappresentante della chiesa ortodossa russa al concilio delle chiese mondiali di Ginevra. Qui rimase per tre anni. Nel 1974 il ritorno all'accademia di Teologia, della quale fu nominato rettore, posizione conservata fino al 1984, quando - si dice - fu costretto a dimettersi perché critico sull'intervento armato sovietico in Afghanistan. Nel 1988 divenne arcivescovo di Smolensk e Kaliningrad, provincia della quale fu "promosso" metropolita nel 1991. Nel 2009 l'elezione a patriarca, il primo dopo la caduta dell'Unione sovietica. Dal predecessore Aleksey secondo, che regnò dal 1990 al 2008, ereditò una chiesa cresciuta enormemente dopo la fine dell'ateismo di Stato in Russia e nell'allora Unione delle Repubbliche socialiste. Kirill ...
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