Agenzia atomica: "Iran arricchisce l'uranio al 60%". Ora è più vicino alla bomba nucleare

Dopo la condanna di Europa e Usa, il mondo resta in atttesa di Israele, da sempre pronto a tutto pur di impedire che gli ayatollah si dotino dell’ordigno

Gli ispettori dell'Aiea nel sito nucleare iraniano di Fordo

Gli ispettori dell'Aiea nel sito nucleare iraniano di Fordo

Teheran (Iran) - L’Aiea (agenzia internazionale atomic) conferma questa sera che l’ Iran ha iniziato a produrre uranio arricchito al 60% nel suo impianto di Fordo. Londra, Parigi e Berlino condannano l’espansione del programma nucleare iraniano in quanto non ha «alcuna giustificazione civile credibile» ed è una «sfida al sistema globale di non proliferazione». È quanto si legge in una dichiarazione congiunta fatta dopo che Teheran ha annunciato l’aumento al 60% del livello di arricchimento dell’uranio.

Gli Stati Uniti hanno espresso "profonda preoccupazione" per i progressi dell'Iran nel suo programma nucleare. "Faremo in modo di avere tutte le opzioni a disposizione del presidente. Certamente non abbiamo cambiato la nostra posizione e non permetteremo all'Iran di ottenere un'arma nucleare", ha detto il portavoce della Casa Bianca John Kirby durante un briefing a Washington.  In precedenza, Teheran aveva annunciato di aver avviato la produzione di uranio arricchito al 60%, risultato ancora lontano dal livello che consentirebbe la creazione di armi nucleari (l'arricchimento dovrebbe essere superiore al 90%), ma ben al di sopra del livello necessario per utilizzare l'uranio come fonte di energia. 

Resta ancora da capire la posizione di Israele, da sempre pronto a qualunque iniziativa anche militare pur di impedire che gli ayatollah si dotino dell’ordigno nucleare. Un incubo su tutto il Medio Oriente di cui, innquesti giorni, si intravede l’ombra.

Dell’Iran ha parlato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Assemblea dell’Anci a Bergamo: “La pace è un valore irrinunciabile, come emerge sempre più in questi mesi che vedono, oltre alla guerra in Ucraina, la distruzione delle attese di libertà degli afghani e la coraggiosa lotta delle donne e dei giovani dell’Iran per la liberta’, i diritti e i valori dell’umanità”.