Iran, un'altra studentessa uccisa a botte dalla polizia: proteste in strada e repressione

La vittima è una curda di 19 anni a cui le autorità hanno negato anche i funerali davanti alla famiglia per evitare (invano) ogni manifestazione

Un’altra studentesse curda, Nasrin Ghadri, è morta in Iran dopo essere stata percossa alla testa dalla polizia. Lo riferisce l’organizzazione non governativa Hengaw, citata dal Guardian. La ragazza era originaria di Marivan, in Kurdistan ed è stata sepolta all’alba senza un funerale, su insistenza delle autorità che temevano nuove proteste. Proteste che sono arrivate, con relativa repressione da parte delle autorità iraniane nei confronti dei dimostranti, scesi in strada per denunciare la morte della studentessa Nasrin Ghaderi, originaria della città e residente a Teheran, che sabato sera è stata uccisa dopo aver ricevuto delle manganellate alla testa durante una protesta nella capitale. 

La donna è entrata in coma ed è morta sabato notte. Le autorità iraniane, denuncia la famiglia all’agenzia curda irachena Rudaw, hanno proibito alla donna di essere sepolta nella sua città natale. I servizi segreti, secondo la famiglia, avrebbero costretto il funerale a svolgersi praticamente senza la presenza dei parenti e dei suoi cari. L’Ong curda per i diritti umani Hengaw, con sede in Norvegia, ha assicurato che ci sono decine di manifestanti feriti dai disordini di questa domenica e si teme che ci saranno morti.

In questo fine settimane almeno altre 16 persone sarebbero state uccise da colpi di arma da fuoco sparati dalle forze di sicurezza iraniane nel Sistan e nella provincia del Baluchistan. L’Ong Human Rights Iran ha indicato che le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco il 4 novembre contro un raduno nella città di Jash, nel Sistan e nel Belucistan, teatro di un altro “venerdì nero” dopo la morte di quasi cento manifestanti il ​​30 settembre nella città di Zahedan. L’Ong stima che le vittime dall’inizio delle proteste a settembre siano 304, tra cui 41 bambini, in 21 province del Paese.