Guerra Ucraina, vertice Ue: le decisioni dei leader europei riuniti a Versailles

All'ordine del giorno l'invasione russa, la crisi energetica e un nuovo assetto politico ed economico

L'abbraccio tra Draghi e Macron

L'abbraccio tra Draghi e Macron

Il vertice dell'Unione Europa a Versailles erà già fissato da tempo per discutere di crisi energetica e difesa comune del continente, argomenti resi ancor più attuali della guerra in Ucraina diventata argomento principale all'ordine del giorno dei leader dei 26 paesi - per l'Italia il premier Mairo Draghi - riuniti alle porte di Parigi. Non tanto e non solo le manovre belliche di Putin e i negoziati falliti, piuttosto le risposte politiche ed economiche che l'Unione Europea darà a Mosca. In altre parole, i presidenti stanno discutendo di un nuovo assetto continentale improntato all'indipendenza dalle forniture di energia dalla Russia. 

L'aumento dei prezzi per l'energia

Le parole di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea: "A breve termine, dobbiamo affrontare i prezzi elevati dell'energia e prepararci per il prossimo inverno. Oltre alla regolamentazione dei prezzi e agli aiuti di Stato, stiamo esaminando opzioni per limitare l'aumento dei prezzi dell'elettricità. A breve proporremo un minimo del 90% di stoccaggio del gas entro il 1 ottobre di ogni anno".

 "Il nostro nuovo piano RePowerEU ci aiuterà ad arrivarci a medio termine", aggiunge, elencando gli obiettivi: "Ridurre, più velocemente, l'uso di combustibili fossili nel riscaldamento e nell'energia elettrica; investimenti anticipati; aumentare l'efficienza energetica; affrontare i colli di bottiglia dell'infrastruttura; completare le interconnessioni necessarie".  "Siamo troppo dipendenti dai combustibili fossili russi e in particolare dal gas - conclude la presidente della Commissione -. Dobbiamo diversificare i fornitori, in particolare passando al gas naturale liquefatto (Gnl). E dobbiamo aumentare la nostra quota di rinnovabili". 

Guerra Ucraina: i rapporti con Putin

Con la Russia "abbiamo fatto di tutto per trovare una soluzione diplomatica" sull'Ucraina e "restiamo impegnati nel dialogo per tentare di trovare una soluzione diplomatica", anche se "a breve termine non la vedo, nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Ma riparleremo con Vladimir Putin", tentando di "influenzare la Russia per arrivare a dei compromessi".  Ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. L'Ue dovrà prendere "decisioni strategiche e storiche", perché "deve cambiare: è cambiata con la pandemia e cambierà ancora più velocemente con la guerra". Diventerà "più forte". Bisogna essere "lucidi, ambiziosi e prendere decisioni all'altezza". Sono le parole dell'inquilino dell'Eliseo.

La difesa militare dell'Europa

Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, parla nel discorso ai leader di spesa per la difesa militare: "Dobbiamo rivalutare il ruolo dell'Europa in questo nuovo mondo. In primo luogo, e' urgente aumentare i nostri investimenti nella difesa e nelle tecnologie innovative e perseguire la creazione di un'autentica Unione per la sicurezza e la difesa". E ancora. "Dobbiamo andare oltre il Fondo europeo per la difesa e garantire che il bilancio dell'Ue contribuisca alla nostra politica di sicurezza e di difesa dove aggiunge valore. Dobbiamo usare il bilancio per attuare la bussola strategica e rendere l'Unione della difesa una realta'", ha sottolineato Metsola. "L'Agenzia per la difesa e le altre agenzie dell'Unione attive in questo campo devono essereintegrate nel bilancio dell'Unione. Anche se cio' significa rompere nuovi tabu' per poter stabilire una difesa europea piu' forte, dobbiamo riesaminare questa opzione". 

Putin criminale di guerra

"Dobbiamo essere chiari: quello che Vladimir Putin e Aleksandr Lukashenko stanno facendo in Ucraina è criminale. E un crimine di guerra. E' contro l'ordine mondiale democratico e dobbiamo fare in modo che ne rispondano, attraverso la Corte Penale Internazionale, quando verrà il momento". Lo ha detto la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. "Sarebbe la vittoria per il popolo ucraino, per lo Stato di diritto e per il nostro stile di vita, basato sulle regole", ha concluso.

 

Alla luce dell’intensificarsi delle violenze e della conseguente emergenza umanitaria in Ucraina, le testate del Gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno) hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per rispondere alle enormi necessità della popolazione ucraina. 

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