Mentre in Turchia le delegazioni di Ucraina e Russia trattano un possibile cessate il fuoco, la città martire Mariupol resiste anche se esperti inglesi ritengono che dopo più di un mese di attacchi sia sul punto di cadere
Questa mattina l'autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk (Dpr) sostiene che il centro della città è "completamente sotto il controllo" delle sue forze. Il viceministro all'Informazione della Dpr, Daniil Beznosov, citato dall'agenzia Tass ha aggiunto: la pulizia dai battaglioni nazisti della città continua". Il riferimento è al battaglione ucraino Azov che da anni è protagonista di violenti scontri con le forze separatiste del Donbass e con i ceceni di Ruslan Geremeyev loro alleati. Una geurra nella guerra che rende difficile ipotizzare una resa ucraina.
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boytchenko smentisce che la città stia per cadere ma ammette la differenza bellica in campo: "Le forze ucraine continuano a resistere, nella misura della loro capacità difensiva. Il rapporto di forze sul terreno va a loro svantaggio. Si tratta di una difesa eroica ma la bandiera ucraina sventola sempre su Mariupol". E da Kiev è annunciata la ripresa delle evacuazioni dei civili attraverso tre corridoi umanitari dopo un giorno di sospensione per paura delle "provocazioni" russe.
Di una "caduta imminente" parla Jack Watling, ricercatore per la guerra terrestre presso il think tank del Royal United Services Institute, parlando alla Bbc. Caduta Mariupol, valuta Watling, le forze russe "cominceranno quindi a circondare" le unità ucraine nella regione del Donbas a est. Si tratta di alcune delle migliori unità dell'Ucraina ma anche di quelle che hanno combattuto più a lungo. "Saranno a corto di munizioni, saranno molto stanchi e questa sarebbe una grave battuta d'arresto per l'esercito ucraino", valuta Watling. Diametralmente diversa, a suo avviso, la situazione a Nord. La riconquista di Irpin da parte delle forze ucraine mostra a disparità di morale, equipaggiamento e rifornimento tra le due parti. È un segnale che "dove i russi non hanno rifornito la loro artiglieria sono davvero vulnerabili".