Definì la guerra una "tragedia": ex procuratrice Crimea "licenziata" da Putin

Natalia Poklonskaya è stata sollevata dal ruolo di vicedirettore dell'Agenzia federale per gli Affari Csi

Un'esercitazione navale russa (Ansa)

Un'esercitazione navale russa (Ansa)

Continuano le epurazioni ordinate dal Cremlino nel pieno della guerra in Uraina o "operazione speciale" come la chiama Mosca. L'ultima testa a cadere è quella della ex procuratrice della Crimea Natalya Poklonskaya, che pure nel 2014 aveva promosso con forza l'annessione alla Russia: è stata "sollevata" dall'incarico di vicedirettore dell'Agenzia federale per gli Affari della Comunità degli Stati indipendenti, i connazionali all'estero e la cooperazione umanitaria internazionale. Come riportano le agenzie russe, il suo allontanamento è stato firmato con un decreto dal presidente Vladimir Putin.

Poklonskaya - ucraina naturalizzata russa e che ha detto di avere già un altro incarico - era stata eletta nel 2016 in Parlamento con il partito di governo Russia Unita. In un'intervista, poche settimane dopo l'invasione russa dell'Ucraina, aveva parlato di "tragedia" per entrambi i Paesi in guerra e non ha mai fatto propria la retorica bellicista adottata da altri colleghi sia in Parlamento che fuori.