Grano verso l'Europa, ok il primo test sui corridoi navali: la crisi potrebbe sbloccarsi

Un enorme cargo turco partito da Mariupol ha raggiunto un porto nel Mar Nero: ora potrebbe toccare alle navi cariche di 30 milioni di tonnellate di grano, bloccate dal conflitto

Mariupol - Grano dall’Ucraina, riesce il primo test sui corridoi verso l’Europa. Partita lo scorso 22 giugno dal porto di Mariupol, citta’ ucraina sotto controllo delle truppe russe, una nave cargo turca e’ arrivata a destinazione nel porto di Zonguldak, localita’ della costa ovest del Mar Nero, Il via libera alla partenza dell’imbarcazione era giunto dopo che una delegazione della Difesa turca si era recata a Mosca per un faccia a faccia con i militari di Mosca. 

L’incontro permise la partenza della “Azov Concord”, lunga 142 e larga 18 metri, una delle 6 navi straniere rimaste bloccate nel porto di Mariupol, la prima ad essere ripartita con un carico di 8 tonnellate di minerali di ferro. Scortata dalla marina russa attraverso un tracciato libero da mine e’ stata poi presa in consegna da navi militari turche nel suo viaggio di rientro. 

L’operazione compiuta e’ una sorta di prova per quello che potra’ accadere con le navi cariche di almeno 30 milioni di tonnellate di grano e rimaste bloccate dal conflitto. Il vertice tra le delegazioni era stato programmato proprio per discutere i dettagli logistici e aspetti militari di un ‘corridoio’ attraverso cui far passare in sicurezza il grano bloccato nei porti ucraini. 

Proprio per cercare di risolvere il problema, la scorsa settimana Turchia, Russia e Ucraina hanno stabilito una linea rossa, un filo diretto tra i ministeri della Difesa. I tre Paesi insieme all’Onu hanno inoltre raggiunto un accordo per un centro operativo che a Istanbul permetta di monitorare il passaggio delle imbarcazioni attraverso il Mar Nero seguendo un percorso libero da mine. 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ora preme per un vertice a Istanbul cui partecipino rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e Onu per ufficializzare l’intesa e far partire non solo le navi straniere, ma anche le navi ucraine cariche di derrate. Sarebbe la svolta che sblocca la crisi del grano, una della conseguenze economicamente più evidenti di questa guerra.

"Ci sono Paesi privati del grano e apriremo corridoi per permettere che ottengano il grano di cui hanno bisogno"ha detto Erdoga al presidente americano Joe Biden a margine del vertice Nato, a proposito del blocco alle esportazioni del grano ucraino a causa dell'invasione russa. Erdogan ha espresso "piena soddisfazione" per l'esito del vertice e "potremo tornare nei nostri Paesi non a mani vuote".