G7: Biden, Macron, Johnson, "Vaccini ai Paesi più poveri"

I leader dei Paesi G7, riuniti on-line, sono intenzionati a fornire vaccini ai Paesi in via di svilupppo

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Vaccini anti-Covid ai Paesi più poveri perché nessun Paese si salva da solo  

I leader dei Paesi G7, che si riuniscono on-line, primo incontro dallo scorso aprile, sono intenzionati a fornire vaccini ai Paesi in via di svilupppo. Il presidente Usa, Joe Biden, annuncerà un contributo di 4 miliardi di dollari al Covid-19 Vaccines Global Access, il Covac, il programma guidato dall'Organizzazione mondiale della sanità per distribuire i vaccini in maniera più equa.

E' il primo contributo degli Stati Uniti al piano, che era stato snobbato dal presidente Donald Trump; il denaro è già stato stanziato dal Congresso. Ma anche il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato l'Europa e gli Stati Uniti a inviare urgentemente fino al 5% delle loro forniture alle nazioni in via di sviluppo, assicurando che la sua proposta ha il sostegno della cancelliera tedesca, Angela Merkel. E il premier britannico, Boris Johnson, che presiede il summit odierno, annuncerà che il Regno Unito donerà le dosi in più ai Paesi più poveri e cercherà di ridurre a 100 giorni il tempo necessario per produrre nuovi vaccini.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha ribadito anche nei giorni scorsi che la distribuzione dei vaccini nel mondo è stata "selvaggiamente ingiusta e disomogenea": solo 10 Paesi hanno somministrato il 75% di tutti i vaccini Covid-19 messi a disposizione dalle case farmaceutiche mentre più di 130 Paesi non hanno ricevuto una singola dose. La riunione del G7 odierna - la prima per il premier Mario Draghi, ma anche per il presidente Usa per il premier giapponese Yoshihide Suga - partirà dal tema centrale dei vaccini per poi allargare il campo alla gestione più generale della pandemia da coronavirus, la ripresa economica e le transizioni ambientale e digitale.