G20: nel 2050 ondate di calore dieci volte più lunghe

Nell'atlante realizzato dalla Fondazione Cmcc l'avvertimento ai governi: "Invertire la rotta. O si rischia un enorme impatto sull'economia"

Manifestazione sull'allarme riscaldamento globale

Manifestazione sull'allarme riscaldamento globale

Effetto aumento delle temperature sulle economie dei Paesi del G20. A raccontarlo è il report elaborato dalla Fondazione Cmcc nell'Atlante dei rischi climatici. Se non verrà invertita la rotta su emissioni e inquinamento, portando a una frenata del riscaldamento globale, i rischi sono importanti su numerosi fronti.

In primis le conseguenze sull'ambiente. "Le ondate di calore - si legge nel documento, stilato anche in vista della Cop 26, la conferenza sul clima che inizierà a Glasgow questa domenica, il 31 ottobre e del G20 di Roma, in partenza domani, sabato 30 ottobre - potrebbero durare almeno dieci volte più a lungo in tutti i paesi del G20 entro il 2050, e in Argentina, Brasile e Indonesia oltre 60 volte più a lungo. In Europa, le morti per caldo estremo potrebbero aumentare da 2.700 all'anno a 90.000 ogni anno entro il 2100 su un percorso ad alte emissioni". 

Enormi i contraccolpi economici. Per esempio in India il calo della produzione di riso e grano potrebbe provocare perdite economiche fino a 81 miliardi di euro entro il 2050 e del 15% del reddito degli agricoltori entro il 2100. 

La strada possibile è una sola, secondo il Cmcc, un rapido cambio di rotta. Più velocemente i paesi del G20 adotteranno politiche a basse emissioni di carbonio, meno gli impatti climatici cadranno a cascata e più diventeranno gestibili, si legge sempre nel rapporto diffuso alla vigilia del G20. "Limitare l'aumento della temperatura a 2 gradi centigradi potrebbe far scendere il costo degli impatti climatici nel G20 ad appena lo 0,1% del suo Pil totale entro il 2050 e l'1,3% entro il 2100».

Cos'è la pubblicazione

L'Atlante è "il primo studio nel suo genere - spiega la Fondazione Cmcc - fornisce scenari climatici, informazioni, dati e futuri cambiamenti climatici nei paesi del G20. Uno strumento basato sulla scienza che fa luce sui rischi affrontati dalle maggiori economie, progettato per supportare il processo decisionale per un'azione per il clima ben informata". Sono 20 fogli informativi per paese con mappe e infografiche, un quadro completo delle conoscenze scientifiche più aggiornate sul clima, i rischi associati e gli impatti sull'economia, l'ambiente e le società. Quindi "riassume le proiezioni scientifiche di come si svolgeranno gli impatti climatici nei paesi più industrializzati del mondo nei prossimi decenni".

"Dalla siccità, alle ondate di calore e all'innalzamento del livello del mare, alla diminuzione delle scorte di cibo e alle minacce al turismo, questi risultati mostrano quanto gravemente il cambiamento climatico colpirà le più grandi economie del mondo se non agiamo ora - spiega Donatella Spano, componente del comitato strategico del Cmcc e coordinatrice del G20 C - Come scienziati, sappiamo che solo un'azione rapida per affrontare le emissioni e adattarsi ai cambiamenti climatici limiterà i gravi impatti del cambiamento climatico. Confidiamo che nel processo di una transizione sostenibile, il cambiamento climatico sarà considerato il pilastro fondamentale dell'agenda politica".