Facebook sospende l'account di Trump per due anni

Da oggi il valore giornalistico del contenuto non sarà più un fattore per proteggere interventi politici veicolanti messaggi d’odio

Trump con la moglie Melania, Benjamin Netanyahu e la consorte

Trump con la moglie Melania, Benjamin Netanyahu e la consorte

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato sospeso da Facebook per due anni. Lo annuncia il social media, sottolineando che al termine dei 24 mesi gli esperti valuteranno di nuovo il caso. Trump potrà essere riammesso solo se le condizioni lo permetteranno. Facebook aveva annunciato giorni fa una nuova politica che non consentirà un lasciapassare automatico ai politici che non si attengono alle regole di moderazione del social media e che incitano all’odio. 

A partire dalle elezioni del 2016, la società di Mark Zuckerberg ha dato priorità alla notiziabilità di un contenuto rispetto ai danni che ne potevano derivare, sostenendo che il discorso dei leader politici è intrinsecamente degno di nota e nell’interesse pubblico anche se è offensivo, prepotente o controverso. Una persona interna all’azienda ha dichiarato che la notiziabilità non sarà più il fattore determinante anche se si prevedono eccezioni, ma Facebook intende essere più trasparente nell’applicare restrizioni a chi viola le regole. 

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Il gigante dei social media aveva rimuginato a lungo su cosa fare con l’account dell’ex presidente Donald Trump che ha sospeso a tempo indeterminato, impedendo ai proprietari di pubblicare qualunque post. Il Washington Post ricorda che, dalle elezioni presidenziali Usa del 2016, il social media per valutare un post di un politico ha fatto un bilancio tra la “notiziabilità” del contenuto e la potenzialità di provocare danno. Da oggi però, secondo quanto anticipato da fonti di Facebook al Post, il valore giornalistico del contenuto non sarà più un fattore per proteggere eventuali interventi politici veicolanti messaggi d’odio

La decisione fa parte di una serie di misure che Facebook adotterà in risposta alle raccomandazioni del Facebook Oversight Board, l’organismo di controllo indipendente della piattaforma che nelle scorse settimane si è dovuto esprimere sulla possibilità di riattivare l’account di Donald Trump sospeso dall’assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori il 6 gennaio scorso. Dopo quattro mesi di deliberazioni, il Board, definito anche “la Corte Suprema di Facebook”, ha confermato il bando per l’ex presidente, affermando però che non può intendersi in modo permanente e tra sei mesi Facebook dovrà valutare di nuovo se riammetterlo.

Inoltre, il Board raccomandava di adottare una politica più “chiara e trasparente” riguardo a questo tipo di interventi, intervenendo, tra l’altro, sulla clausola della “notiziabilità”. Si affermava infatti che “le stesse regole devono essere applicate a tutti gli utenti”, politici compresi. Negli scorsi anni Facebook, che aveva varato questa clausola ai tempi della prima campagna di Trump quando riempiva i social di attacchi ai migranti ed invocava il musilm ban, era stato duramente criticato per essere stato troppo permissivo con l’ex presidente ed altre figure di spicco della sua presidenza.