A Disneyland Parigi un centro per i vaccini. E New York lancia il passaporto anti-Covid

Nel parco divertimenti potrebbero ricevere le dose Pfizer mille persone al giorno. La Grande Mela prova a ripartire

Disneyland Parigi

Disneyland Parigi

Disneyland Parigi riapre i battenti: non per accogliere i visitatori interessati alle attrazioni di uno dei parchi divertimenti più famosi del mondo, ma per contribuire alla vaccinazione dei parigini ancora in attesa di ricevere la dose e proteggersi così dal Covid. Come avvenuto qualche giorno fa con lo Stade de France, e con altre grandi strutture del Paese, l'hotel Disney's Newport Bay Club diventerà un hub vaccinale.

Si tratta, scrive Le Parisien, di uno spazio di circa 2mila metri quadrati che potrebbe vaccinare, usando le scorte Pfizer, mille persone al giorno. La vaccinazione sarà garantita da una quarantina di vigili del fuoco del Departmental Fire and Rescue Service e dal personale infermieristico e amministrativo messo a disposizione dal Grand Hopital de l'Est Ile-de-France, con il supporto del agenzia sanitaria regionale. Ancora non sono stati resi dettagli sulle modalità di prenotazione e sulla data di avvio del progetto.

New York lancia il passaporto vaccinale

Da epicentro della crisi del Covid ad apripista per una riapertura in sicurezza: New York lancia il primo passaporto vaccinale degli Stati Uniti nel tentativo di tornare alla normalità. Il pass digitale conterrà i dati sulla vaccinazione, ma anche i risultati dei test per il Covid effettuati, e punta a diventare la chiave di ingresso per teatri ed eventi sportivi e culturali. Realizzata su una piattaforma Ibm, l'app è basata su tecnologia blockchain per consentire il rispetto della privacy sulle informazioni sanitarie di chi la usa. "È il momento di voltare pagina", ha detto il governatore di New York, Andrew Cuomo, presentando l'iniziativa che ha fortemente voluto. Excelsior Pass è infatti ritenuto lo strumento fondamentale per far ripartire lo Stato e soprattutto la città di New York che, con la pandemia, ha spento le sue luci. Riaccenderle ora, mentre il virus ancora circola pericolosamente, non è facile neanche a fronte di un'accelerazione delle vaccinazioni. La campagna di immunizzazione nella Grande Mela procede: il 30% degli adulti e la metà degli over 65 hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino e ogni giorno la città somministra fra 60 e 70.000 iniezioni. I vaccini rappresentano l'unica strada per far ripartire New York, abbandonata da centinaia di migliaia di residenti a causa del Covid. Una fuga che, se si rivelasse irreversibile, complicherebbe di molto il ritorno alla normalità a causa del crollo delle entrate fiscali, che ha già messo a rischio servizi essenziali come la metropolitana. Molti sono ottimisti: per tornare al vecchio splendore la Grande Mela potrebbe puntare su affitti scontati e altre agevolazioni per attirare di nuovo giovani e imprese, innescando di fatto un circolo virtuoso. Altri meno, anche a causa del possibile inasprimento della pressione fiscale. Anche se lo Stato di New York ha le tasse più salate d'America insieme alla California, per compensare il buco dell'ultimo anno le autorità stanno valutando un ulteriore aumento delle imposte, con il rischio di incentivare l'esodo verso la Florida e il Texas, gli Stati verso cui stanno già fuggendo i californiani.