Covid, l'Austria anticipa la terza dose a 4 mesi. Sos Germania: "Terapie intensive piene"

Dopo il lockdown, la nuova misura adottata dal governo di Vienna. Intanto l'Oms lancia l'allarme: "Entro marzo 2022 l'Europa rischia un totale di 2 milioni di morti"

L'Austria anticipa la terza dose

L'Austria anticipa la terza dose

Incubo Covid in Europa. E per contrastare la corsa del virus, i vari Paesi stanno correndo ai ripari anche con misure estreme. E' il caso dell'Austria, che dopo aver istituto un nuovo lockdown, ha deciso di anticipare il booster a quattro mesi dall'ultima dose. La task force nazionale per i vaccini ha pubblicato questa precisazione visto che - soprattutto a Vienna - da tempo in "casi eccezionali" il richiamo veniva già anticipato a quattro mesi. "La terza dose - si legge ora - può essere somministrata dal quarto mese, mentre dovrebbe essere somministrata dal sesto mese dalla seconda". Per quanto riguarda Janssen, il richiamo va fatto tassativamente entro il 3 gennaio altrimenti scade il Green pass.

Austria, lockdown anche per vaccinati. Ecco le misure nei Paesi più colpiti

Allarme morti

Intanto un nuovo allarme è arrivato dall'Organizzazione mondiale della Sanità. La previsione è tragica: "Entro il marzo del 2022 ci saranno due milioni di morti in totale per il coronavirus in Europa, se non si interverrà subito. La regione europea resta nella morsa della pandemia: la scorsa settimana le morti attribuite al Covid sono aumentate di 4.200 al giorno, raddoppiando la cifra di 2.100 al giorno della fine di settembre. Nel frattempo la somma dei morti per coronavirus ha passato il limite del milione e mezzo nei 53 Paesi della regione. Oggi il Covid è la prima causa di morte in Europa e Asia centrale", scrive l'Oms in una nota. Oltre ai decessi, il focus è anche sulle terapie intensive: "Possiamo prevedere che ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi fra ora e il primo marzo 2022. Per invertire questa tendenza è necessario assumere un approccio 'vaccino più', cioè assumere i vaccini standard e il booster".

Covid Germania: "Tutti saranno vaccinati, guariti o morti entro fine inverno"

Germania nel dramma

E proprio per quanto riguarda le terapie intensive, la Germania sta vivendo una fase di profonda emergenza. "Ora non possiamo escludere nessuna misura, incluso il lockdown. In alcune regioni della Germania la situazione è drammatica. Dobbiamo trasferire i pazienti, le unità di terapia intensiva sono piene": lo dice il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. "Chi ha un infarto o un incidente in queste regioni ha molta difficoltà a ricevere buone cure", aggiunge. Attualmente i posti liberi in terapia intensiva a Berlino sono l'8,1%, in Sassonia l'8,8% e il 9,4% in Baviera. Sono 3.845 i letti di terapia intensiva occupati in tutta la Germania e 399,8 l'incidenza settimanale media su 100.000 abitanti.

Olanda in difficoltà

I Paesi Bassi hanno iniziato a trasportare alcuni pazienti affetti dal Covid in Germania per alleviare la pressione sulle terapie intensive in difficoltà. Lo riporta l'agenzia di stampa olandese Nos, dando notizia dei primi due pazienti trasferiti dal Franciscus Gasthuis & Vlietland di Rotterdam all'ospedale Bgu di Bochum. "Trasferendo i pazienti intendiamo creare spazio in modo che le capacità di terapia intensiva rimangano disponibili sia per i pazienti Covid che per le cure regolari", ha spiegato la portavoce del centro di coordinamento nazionale per la distribuzione dei pazienti (Lcps), Monique Jacobs.

Romania e Slovenia al collasso

Cadaveri nei corridoi degli ospedali di Bucarest, sopraffatta dalla quarta ondata di Covid, perché gli obitori sono pieni e al collasso. Lo ha constatato la Cnn. Nell'ospedale dell'Università di Bucarest la capacità dell'obitorio è di 15 corpi, 41 quelli arrivati nel corso del reportage dell'emittente americana. "È implacabile", afferma una infermiera. In Romania i vaccinati sono circa al 36% della popolazione e i reparti Covid degli ospedali sono pieni. Resta critica la situazione epidemiologica anche in Slovenia, dove il tasso di positività si aggira intorno al 50%. Anche qui a preoccupare è il numero delle ospedalizzazioni. I pazienti ricoverati sono 1.162, dei quali 275 in terapia intensiva, a fronte di una capacità massima di 288 posti letto. La gestione del sistema ospedaliero rimane difficile in primo luogo per la carenza strutturale di personale sanitario, i cui congedi per malattia hanno toccato quota 450 all'Ospedale policlinico di Maribor.