Mariupol, "i russi continuano a bombardare nonostante il cessate il fuoco"

Il vicesindaco Orlov denuncia bombardamenti lungo il percorso dei corridoi umanitari. Medici senza frontiere: tregua mai iniziata

Fuga dall'Ucraina

Fuga dall'Ucraina

I russi continuano a bombardarci e a usare l'artiglieria. È pazzesco

Lo ha detto alla Bbc Serhiy Orlov, Serhiy Orlov vicesindaco di Mariupol una delle due città ucraine (l'altra è Volnovakha) per cui stamani Mosca aveva annunciato il cessate il fuoco dalle 10 alle 15 (ora italiana) e aperto corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili ."Non c'è cessate il fuoco a Mariupol e non c'è cessate il fuoco lungo tutto il percorso. I nostri civili sono pronti a fuggire ma non possono scappare sotto i bombardamenti" aggiunge Orlov. È stato deciso di consentire agli autobus di trasportare i civili da Mariupol e Volnovakha verso Zaporizhzhia, nell'Ucraina sudorientale. Ma le autorità di Mariupol fanno sapere che "sono in corso combattimenti" nella regione di Zaporizhzhia. "Stiamo negoziando con la parte russa per confermare il cessate il fuoco lungo l'intero percorso di evacuazione", 

Anche lo staff di Medici senza Frontiere che si trova ancora nei rifugi della città di Mariupol confema che l'apertura dei corridoi umanitari, annunciata da Mosca per le 10 ora italiana ancora non è avvenuta. "I civili non possono rimanere bloccati in zona di guerra" afferma Christine Jamet di MSF. "Le persone che cercano sicurezza devono poter fuggire senza la paura di essere coinvolte nelle violenze. 

"La situazione oggi a Mariupol è la stessa dei giorni scorsi. Questa notte i bombardamenti sono stati più intensi e ravvicinati. Ieri abbiamo raccolto neve e acqua piovana per avere un po' di acqua", è la drammatica testimonianza di un membro dello staff di medici senza Frontiere da un rifugio nella città di Mariupol. "Abbiamo cercato di prendere l'acqua nei punti di distribuzione ma la coda era enorme. Volevamo anche avere del pane ma non sono chiari gli orari e i luoghi di distribuzione. Secondo alcuni racconti, diversi negozi di alimentari sono stati distrutti dai missili e i beni rimanenti sono stati presi dalle persone in disperato bisogno. Non c'è ancora elettricità, acqua, riscaldamento e la connessione per i telefoni cellulari. Nessuno ha ancora sentito parlare di evacuazione. Le farmacie hanno finito le medicine".