A partire da sabato 22 gennaio, per entrare in Svizzera le persone vaccinate o guarite non devono più presentare un tampone negativo, né molecolare né antigenico. Inoltre, le persone non vaccinate, per le quali resta invece l'obbligo di tampone all'ingresso, non saranno più tenuta a sottoporsi un secondo test da effettuarsi da 4 a 7 giorni dopo l'entrata nel Paese.
Per l'ingresso in Svizzera si applica quindi la regola 3G (vaccinati, guariti o negativi al tampone, in lingia tedesca). Il modulo di entrata 'Passenger Locator Form' (PLF) dovrà essere compilato unicamente dalle persone che entrano in Svizzera in aereo o con gli autobus a lunga percorrenza.
Si tratta di una delle decisioni prese dal Consiglio federale in tema di provvedimenti contro la diffusione del coronavirus. Tra le altre cose, l'Esecutivo di Berna ha ridotto la durata di validità del certificato di vaccinazione da 12 a 9 mesi, con effetto dal 31 gennaio, in modo che possa continuare a essere riconosciuto dall'Unione europea. Stesso dicorso per quanto riguarda il certificato di guarigione che, per quanto riguarda però esclusivamente la Svizzera, da lunedì 24 gennaio potrà essere ottenuto anche solo con test antigenico negativo. Tale decisone è stata presa con l'obiettivo di alleggerire il carico di lavoro sui laboratori di analisi dei tamponi molecolari.