Ucraina, la Russia prepara forti contro-sanzioni per l'Occidente e guarda a Cina e India

La portavoce del Senato: "Siamo consapevoli dei vostri punti deboli e le applicheremo lì". La Francia propone di sequestrare ville e chalet dei russi

Il Cremlino reagisce con orgoglio alle sanzioni di Esa e Ue

Il Cremlino reagisce con orgoglio alle sanzioni di Esa e Ue

Mosca - La Camera alta del Parlamento russo (il Senato) annuncia che è in preparazione un pacchetto di sanzioni di Mosca in risposta a quelle dei Paesi occidentali. Mentre i mercati cercano di riprendersi dal tracollo subito ieri dopo l’inizio dell’attacco all’Ucraina. Stamane l’inizio delle contrattazioni alla Borsa di Mosca è stato rinviato di tre ore (dalle 7 alle 10). L’indice in rubli, il Moex, guadagna oltre il 22%, quello in dollari, RTS, il 28%. Si tratta tuttavia ancora di una parte di quello che hanno perso ieri. 

La Russia prepara dunque sanzioni di ritorsione nei confronti dei Paesi occidentali, che non rispecchieranno però le misure decide da Ue e Stati Uniti verso Mosca. Lo spiega la speaker del Consiglio della Federazione Russa,  Valentina Matviyenko. “A proposito di sanzioni di ritorsione - ha detto - siamo ben consapevoli dei punti deboli dell’Occidente e abbiamo preparato un intero pacchetto, tutta una serie di sanzioni di possibili restrizioni sara’ applicata agli Stati che hanno annunciato sanzioni verso la Russia. Anche l’Occidente ha molti punti sensibili”.

Nell’ottica del Cremlino le risposte saranno dunque  «simmetriche o asimmetriche» , precisa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Dipenderà dall’analisi delle restrizioni» imposte alla Russia, ha aggiunto. Di fatto, la Russia espanderà il commercio con l’Asia per ridurre al minimo l’effetto economico delle sanzioni occidentali. Il ministero dell’Economia russo sta lavorando a misure per concentrare gli scambi verso Est, Cina e India in testa. La Cina «si oppone a qualsiasi sanzione che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia», giudicandole inutili: il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha ricordato che «gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011», risultati poi strumenti «non fondamentali ed efficaci per risolvere i problemi».

L'India poi sta esplorando modi per istituire un meccanismo di pagamento in rupie per il commercio con la Russia per attenuare il colpo a Nuova Delhi delle sanzioni occidentali imposte alla Russia. Secondo fonti governative e bancarie si Nuova Delhi, i funzionari indiani sono preoccupati che le forniture vitali di fertilizzanti dalla Russia potrebbero essere interrotte con l'intensificarsi delle sanzioni, minacciando il vasto settore agricolo indiano. L'India ha chiesto la fine della violenza in Ucraina, ma si è astenuta dal condannare apertamente la Russia, con la quale ha legami politici e di sicurezza di lunga data. 

“Comprendiamo che la pressione delle sanzioni che abbiamo affrontato dal 2014 - è la tesi - ora si intensificherà. La retorica di alcuni nostri colleghi stranieri è stata tale che da tempo siamo pronti“. Anche l’Italia dovrà fare i conti con la svolta nei rapporti commercaili con Mosca: “Le sanzioni che abbiamo approvato, e quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di considerare con grande attenzione l’impatto sulla nostra economia”, spiega , il presidente del Consiglio, Mario Draghi, inell’informativa urgente sul conflitto tra Russia e Ucraina. 

“La maggiore preoccupazione - ha spiegato Draghi - riguarda il settore energetico, che e’ gia’ stato colpito dai rincari di questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene infatti dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa. Le vicende di questi giorni  dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni”. 

Intanto in Francia l’eurodeputato francese del movimento Place Publique, Raphael Glucksmann, chiede il sequestro dei beni degli oligarchi russi in Francia, incluso le ville in Costa Azzurra o gli chalet di montagna a Courchevel. Secondo il politico  bisogna «colpire direttamente Vladimir Putin e l’insieme degli oligarchi che sono i pilastri del regime». Glucksmann invoca, tra le sanzioni possibili, anche l’ipotesi di «prendere l’appartamento di Peskov, il portavoce del Cremlino, nell’ottavo arrondissement di Parigi. E bisogna escludere le banche russe dal sistema mondiale».

Dopo le proteste contro la guerra svoltesi ieri ieri in una cinquantina di città russe, che secondo l’Onu hanno portato a circa 1.800 fermi, continuano tra l’altro le manifestazioni interne di dissenso. Ha raccolto già oltre 400.000 firme una petizione online contro la guerra pubblicata sulla piattaforma Change.org: lo riferisce la testata online Meduza, secondo cui la raccolta di firme è stata creata dall’attivista per la difesa dei diritti umani Lev Ponomaryov. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha intanto ricevuto oggi a Mosca gli inviati dei cosiddetti ministeri degli Esteri delle due autoproclamate Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, con i quali ha discusso della prossima apertura di ambasciate di Mosca in questi territori.