Russia-Ucraina: riprendono i colloqui. Le posizioni, i mediatori e i ruoli di Usa e Cina

Oggi dalle 12 il nuovo round tra le parti che restano però ancora distanti sulle reciproche richieste. Pechino punta sulla realpolitik (la guerra uccide l'economia)

L'astuto portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dietro Putin

L'astuto portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dietro Putin

Kiev - La guerra in Ucraina è a un bivio, che potrebbe portare a un accordo durante i negoziati, iniziati in videoconferenza alle 12, con la Russia o a una nuova offensiva di Mosca. E’ la tesi  del presidente ucraino Volodymr Zelensky. “Siamo a un bivio. O saremo d’accordo sui colloqui in corso o i russi faranno un secondo tentativo e poi ci saranno di nuovo i colloqui”, ha detto il suo consigliere Oleksiy Arestovych. Frasi che arrivano dopo che il ministro di stato britannico James Cleverly ha affermato di “sperare” che i colloqui tra Russia e Ucraina possano progredire verso la fine dell’aggressione.

Le posizioni

Le posizioni restano distanti. Almeno in via ufficiale, sappiamo che la Russia avrebbe richiesto la neutralità dell’Ucraina in Cistituzione, la cessione della Crimea (di fatto già russa dopo il referendum) e il riconoscimentodelle repubbliche autonome separatiste di Lugansk e Donbass. Mosca non nomina la smilitarizzazione del Paese, ma non si sa se l’argomento sia decaduto dal tavolo o meno.  L’Ucraina accettaa la porima condizione ma ancora non sembra cedere sull’integrità territoriale. Ma occorre anzitutto far tacere le armi.

La diplomazia

Oggi dunque prosegue il lavoro di diplomazia. Dopo una “pausa tecnica”, riprendono i negoziati” tra Kiev e Mosca.  Ieri la situazione in Ucraina non erA stata solo al centro dei colloqui tra Kiev e Mosca, ma anche di un vertice a Roma tra il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi. Il faccia a faccia è durato quasi 8 ore, ma la posizione della Cina resta ambigua. Sì alla pace ma silenzio sulle armi a Mosca.

 Tra Russia e Ucraina intanto il dialogo è cpn il freno a mani. Il capo negoziatore ucraino rileva come “alla base della discordia ci sono i sistemi politici troppo diversi. L’Ucraina è per la libertà di dialogo all’interno della società e del consenso, la Russia invece soffoca la propria società con gli ultimatum”.  Le richieste di Kiev sono nette: “Pace, un cessate il fuoco immediato e il ritiro di tutte le truppe russe. E solo dopo questo possiamo parlare di relazioni regionali e di differenze politiche”, ha scritto ancora Podolyak che ha ribadito la posizione di Kiev secondo cui i suoi negoziatori si rifiuteranno di iniziare a discutere la forma delle relazioni future con la Russia fino a quando Mosca non accetterà prima un immediato cessate il fuoco. 

I ruoli di Usa e Cina

Cruciale anche il ruolo di Usa e Cina. Jake Sullivan, ha esposto a Yang Jeichi “dirette e molto chiare preoccupazioni” di Washington riguardo al possibile “sostegno di Pechino alla Russia” e alla sua invasione dell’Ucraina. E “le conseguenze” che questo avrebbe per la Cina, ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, rispondendo ad una domanda durante il briefing sul colloquio. Gli Stati Uniti “stanno osservando con grande attenzione” se la Cina o altri Paesi “possano fornire ogni tipo di aiuto, che sia materiale, economico, o finanziario alla Russia”.

L'incontro di Roma

L’ìncontro di Roma  segue dopo qualche mese quello virtuale del 15 novembre scorso tra il presidente americano Joe Biden ed il presidente cinese Xi Jinping. “E’ stata una sessione intensa di sette ore a riflettere la gravità del momento, insieme al nostro impegno a mantenere aperte le linee di comunicazione”, ha poi aggiunto l’alto funzionario. Alla domanda se si ritiene che l’incontro abbia avuto successo ha poi risposto: “Credo che dipenda dalla definizione che diamo della parola successo, ma credo che sia importante - ha aggiunto - mantenere aperte le linee di comunicazione tra Usa e Cina, specialmente sulle aree in cui siamo in disaccordo”.

Russia e Cina

La Russia avrebbe chiesto alla Cina assistenza sia militare che finanziaria durante il conflitto in Ucraina, scrive la Cnn, secondo cui nell’assistenza richiesta da Mosca ci sarebbero anche kit alimentari militari preconfezionati e non deperibili. Secondo quanto riferito alla Cnn da un funzionario occidentale e un diplomatico statunitense, gli Stati Uniti avrebbero peraltro informazioni su una certa disponibilità da parte di Pechino a fornire alla Russia l’assistenza militare e finanziaria richiesta e stanno trasmettendo queste informazioni agli alleati della Nato.

Il monito Nato

“Se la Cina dovesse scegliere di sostenere materialmente la Russia in questa guerra, ci saranno conseguenze per la Cina”, aveva già riferito un’alta fonte del Pentagono, interpellata dal Financial Times, che non ha però voluto dire se la Cina abbia effettivamente fornito assistenza militare a Mosca. La questione viene seguita al Pentagono “con grande, grande attenzione”, aveva proseguito la fonte del quotidiano americano che poi ha aggiunto: “Abbiamo visto la Cina dare praticamente la sua tacita approvazione alla Russia rifiutandosi di unirsi alle sanzioni, dando la colpa all’Occidente e agli Stati Uniti per l’assistenza che stiamo dando all’Ucraina e affermando che vogliono una soluzione pacifica, senza però fare praticamente nulla per ottenerla”.