Le centrali nucleari in Ucraina: quali sono, dove si trovano e i rischi

Dopo Zaporizhzhia, la Russia potrebbe conquistare altri impianti: quattro quelli attualmente operativi per un totale di 15 reattori

Kiev -  E’ ancora guerra tra Ucraina e Russia. Venerdì 4 marzo, Mosca ha attaccato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più importante dell'Ucraina, e oggi le truppe si stanno dirigendo verso il secondo impianto più grande del Paese, Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv. Dopo l’incendio di ieri, sono subito state escluse fuoriuscite di sostanze pericolose, ma l'Ucraina deve comunque fare i conti con la perdita di un sito fondamentale per garantire i servizi minimi ai cittadini e che, in mano ai russi, potrebbe finire per condizionare le sorti della guerra: la Russia infatti potrebbe puntare ad occupare anche altri impianti, che al momento sono 3 con 9 reattori attivi.

Le centrali nucleari in Ucraina

Zaporizhzhia e Ucraina del Sud, Rivne e Khmelnytskyi, oltre a Chernobyl dismessa in seguito all'incidente del 1986: sono quattro le centrali nucleari attualmente operative in Ucraina, per un totale di 15 reattori che forniscono al Paese la metà del fabbisogno elettrico. Tutte sono gestite dalla Energoatom, l'azienda nazionale ucraina a cui fa capo l'energia nucleare nel Paese, e utilizzano reattori ad acqua pressurizzata, simili a quelli utilizzati nella maggior delle centrali attive nel mondo.

La centrale di Zaporizhzhia occupata dall'esercito russo, si trova nel Sud-Est dell'Ucraina, è la più grande d'Europa e una delle dieci centrali nucleari più grandi del mondo. Ha sei reattori, una potenza di circa 6 MegaWatt (MW) e occupa un'area di 104,7 ettari sulle rive del bacino idrico di Kakhovka, vicino alla centrale termoelettrica di Zaporozhe. Oltre alla centrale vera e propria che ospita le unità dei reattori, comprende una serie di edifici, compreso quello colpito il 4 marzo, dedicato all'addestramento del personale tecnico .

Le altre centrali sono ancora in mano all’Ucraina. Sempre nella zona meridionale, a Yuzhnoukrainsk, si trova la centrale del Sud, la seconda più grande del Paese, con tre reattori e una potenza di 3 MW e dal 2013 al 1029 ha subito diversi aggiornamenti, tali da portare la sua vita operativa a 30 anni.  A Nord Ovest del Paese, a Varash, in un'altra area occupata recentemente dalla Russia, si trova l'impianto di Rivne, con quattro reattori attualmente in funzione e una potenza di circa 3 MW. Dei quattro reattori, due sono stati recentemente modificati in modo da garantirne il funzionamento per 20 anni.  Sempre a Nord Ovest, a Netishyn, si trova la quarta centrale, quella di Khmelnytskyi, che ha due reattori con una potenza di circa 2 MW. Nel 2021 Energoatom e l'azienda americana Westinghouse Electric, che fornisce il combustibile ad alcuni dei reattori della centrale di Zaporizhzhia, avevano firmato un contratto per la costruzione del primo reattore Westinghouse AP1000 in Ucraina, proprio nel complesso di Khmelnytskyi

Quattro centrali nucleari in Ucraina
Quattro centrali nucleari in Ucraina

L’attacco e la conquista della centrale di Zaporizhzhia

Nella notte tra il 3 e 4 marzo, lcentrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina, è stata interessata dagli scontri tra l’esercito russo e quello ucraino. Subito dopo l’attacco è divampato un incendio che non ha però riguardato strutture essenziali né i reattori, ma solo edifici secondari. L’incendio è stato del tutto spento dai vigili del fuoco alle 6.20 locali (le 5.20 in Italia). Poco dopo l’attacco, le autorità ucraine hanno detto che i livelli di radiazioni nell’impianto erano nella norma e confermato che il rogo non aveva causato danni alla centrale. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha detto di aver parlato con le autorità ucraine, che hanno confermato che tutte le strutture essenziali dell’impianto erano rimaste integre e ancora funzionanti. Intanto l’agenzia ucraina per il nucleare ha fatto sapere che al momento la centrale rimane operativa, ma anche che le truppe russe sono riuscite ad occuparla.

La paura di una nuova Chernobyl

L’attacco ha però acceso la paura di una “nuova Chernobyl”, la centrale in Ucraina dove nel 1986 avvenne il più grave incidente nucleare della storia. “"Per la prima volta nella storia dell’uomo uno Stato terrorista ha fatto ricorso al terrorismo nucleare" ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio. "Nessuno Stato, tranne la Russia, aveva mai colpito una centrale nucleare", ha aggiunto Zelensky. In precedenza aveva detto che un'esplosione in quella che è la centrale nucleare più grande d'Europa sarebbe come "dieci Chernobyl". "Questa notte sarebbe potuta essere la fine della storia dell'Ucraina e dell'Europa”, ha conluso il presidente. Davanti all'Onu, il cui Consiglio di sicurezza è stato convocato d'urgenza, Mosca ha però respinto le accuse. La Difesa russa ha denunciato un'azione di “sabotatori ucraini, con la partecipazione di mercenari stranieri”. Il vero problema della centrale di è che, come tutte le centrali nucleari, utilizza del combustibile che dopo un certo numero di anni deve essere sostituito ma è molto ‘caldo’, come diciamo noi fisici, molto radioattivo e viene messo dentro delle piscine a raffreddare. La paura della Aiea – ha detto all’AdnKronos Maurizio Martellini, fisico nucleare, professore all’Università dell’Insubria presso il Dipartimento di Scienza e alta tecnologia (Disat) – è che un missile possa finire su una di queste piscine di raffreddamento del combustibile nucleare spento, cosa che causerebbe una catastrofe molto più grave di Fukushima e Chernobyl”.

Chernobyl
Chernobyl

Chernobyl è chiusa ma già dei russi

Chiusa da tempo, ovviamente, la centrale di Chernobyl, nell'estremo nord del paese a ridosso di Bielorussia e Russia, tristemente nota per l'esplosione del 26 aprile del 1986: l'impianto venne definitivamente chiuso dal 15 dicembre del 2000, ma il suo nome è tornato popolare in tutta Europa dopo che i russi l'hanno occupata al termine di una notte di duri scontri all'inizio del conflitto con l'Ucraina. Il ministero della Difesa di Mosca avrebbe spiegato, in una nota citata da Bbc News online, di aver “puntato” su Chernobyl per “proteggerla”, in modo che nazionalisti o terroristi non possano sfruttare la situazione nel Paese per “inscenare una provocazione nucleare”. In realtà i motivi sono strategici  e geograficiChernobyl si trova sulla strada più breve fra la Bielorussia filo-Putin e Kiev. La città desolata rivela di essere un punto di passaggio strategico per le colonne di mezzi, garantendo a Mosca la via più veloce per occupare militarmente la capitale ucraina e spodestare il governo ucraino.