Arrestato a Istanbul Abu Al-Hasan al-Qurashi, il nuovo capo dell'Isis

Il leader, eletto dopo l’uccisione del precessore da parte degli Usa in Siria in febbraio, è stato catturato durante una raid delle squadre anti terrorismo senza sparare colpi

Soldati Isis

Soldati Isis

Istanbul - Duro colpo all’integralismo islamico. Abu Al-Hasan al-Qurashi, ritenuto essere il nuovo leader dell’Isis, è stato arrestato a Istanbul. Lo fa sapere il portale turco Oda Tv secondo cui il presidente Recep Tayyip Erdogan è stato informato e pianificherebbe di annunciare ufficialmente l’arresto nei prossimi giorni. La Turchia è stata spesso sotto accusa per i suoi presunti legami con gli integralisti islamici, soprattutto in Siria.

Un funzionario turco che non ha voluto rivelare pubblicamente la sua identità ha confermato la notizia a Bloomberg. Secondo Oda Tv, Abu Al-Hasan al-Qurashi, nuovo capo del sedicente Stato islamico dopo l’uccisione del precedente da parte degli Usa in Siria in febbraio, è stato catturato durante una raid delle squadre anti terrorismo senza sparare colpi. 

Poche ore fa lo Stato islamico ha rivendicato gli attentati che oggi hanno squarciato tre minibus in Afghanistan, uccidendo almeno 10 persone e una quindicina di feriti. «I soldati del Califfato hanno fatto esplodere due bombe piazzate su due autobus e una terza bomba su un terzo autobus», nella città di Mazar-i-Sharif, nel nord del Paese, si legge sui suoi canali Telegram. Secondo Najibullah Tawana, capo del servizio sanitario locale, tra le vittime ci sono tre donne. 

Nei giorni scorsi le autorità statunitensi hanno sventato un presunto piano dell’ Isis per uccidere l’ex presidente americano, George W. Bush. Lo ha rivelato il periodico Forbes, secondo cui lo scorso novembre un operativo iracheno dell’organizzazione terroristica basato a Columbus, in Ohio, era andato a Dallas per girare video intorno alla casa dell’ex presidente. 

Come hanno spiegato due fonti confidenziali al periodico Usa, il suo piano era quello di far entrare di nascosto nel Paese, attraverso il confine messicano, un gruppo di quattro connazionali che avrebbero eseguito l’attentato in un secondo momento.