Boris Johnson incassa la fiducia e resta alla guida del partito conservatore e del governo

La consultazione indetta per il Partigate quando, mentre i britannici erano in un rigido lockdown per il Covid, il premier dava feste a Downing Street

Boris Johnson incassa la fiducia e resta alla giuda del Partito Conservatore e del Governo.  Il premier britannico Boris Johnson supera il voto di fiducia: i deputati conservatori hanno rinnovato il loro mandato al primo ministro con 211 voti a favore e 148 contrari. Ne servivano 180 per superare il voto promosso da 54 deputati conservatori che avevano sottoscritto una lettera in cui si chiedevano le dimissioni di Boris Johnson dopo gli scandali per il partygate, le feste a Downing Street durante il lockdown. Nell`appello rivolto, in un discorso a porte chiuse, ai Tory poco prima dell`inizio del voto della mozione, Johnson ha promesso: "Vi guiderò di nuovo alla vittoria"

Il voto era stato indetto in seno al Partito Conservatore britannico in seguito scandalo Partygate sulla leadership di Boris Johnson: che in caso di sfiducia avrebbe dovuto passare la mano a un successore interno alla forza di maggioranza da eleggere in una consultazione separata e poi lasciare a questo (o questa) anche la poltrona di premier.

In extremis ai deputati ribelli si è unito un membro junior del governo, il Tory scozzese John Lamont, che ha annunciato il voto contro BoJo e si è dimesso dal ruolo di assistente della ministra degli Esteri, Liz Truss.

Il voto di sfiducia è stato chiesto a causa del Partygate. Feste con tanto alcol e vino versato sulle pareti a Downing Street, a volte protratte fino a tardi, con musica a tutto volume e karaoke, funzionari che litigano e uno addirittura che si sente male per aver bevuto troppo. Questo e altro accaduto nel 2020-21, mentre i britannici dovevano rispettare le rigide restrizioni anti Covid con tanto di lockdown imposti dal loro governo, emerge dalle 37 pagine del rapporto indipendente redatto dall'Ata funzionaria Sue Gray sullo scandalo Partygate finalmente pubblicato nella sua versione integrale.

I dettagli imbarazzanti di una mentalità diffusa «che lasciano sgomenti» e sono «ben al di sotto degli standard richiesti», come si legge nel documento, scatenano una nuova bufera di accuse sul premier conservatore Boris Johnson per le violazioni compiute nelle sedi istituzionali in tempo di pandemia. La responsabilità ricade sui vertici dell'establishment, a livello politico e di funzionari, e il leader Tory di fronte alla Camera dei Comuni ha voluto assumersela «in modo pieno» rinnovando le scuse già fatte altre volte sulla vicenda al Parlamento e alla nazione ma ribadendo sempre di voler «andare avanti» perché «ha imparato la lezione» nonostante le opposizioni gli chiedano di dimettersi, e in fretta. Le tante rivelazioni, che hanno lasciato lui stesso «sorpreso e deluso», e perfino «sconvolto» per i casi di mancanza di rispetto da parte dei funzionari nei confronti degli addetti alla pulizia e alla sicurezza, sono state affrontate anche nel corso di una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio.