Lo stop all'export AstraZeneca: ora l'Australia vuole fare pressing sull'Europa

Il ministro del Commercio fa appello a Canada, Giappone, Nuova Zelanda e Norvegia per evitare altri blocchi dopo quello dell'Italia

Vaccino AstraZeneca

Vaccino AstraZeneca

Il blocco dell'esportazione in Australia di 250mila dosi di vaccino da parte del governo Draghi, cinque giorni fa, non poteva rimanere senza conseguenze. In un'intervista alla Abc, il ministro australiano del Commercio Dan Tehan si è detto "incredibilmente deluso" e ha sottolineato la necessità che una "coalizione di Paesi" faccia pressione sull'Unione Europea affinché le esportazioni dei vaccini anti-Covid proseguano come previsto. Il timore è per la possibilità che lo stop all'export possa ripetersi, anche alla luce del soostegno della Commissione europea alla scelta di Roma. 

L'Europa: "Sì all'export dei vaccini ma solo se si rispettano i patti"

Tehan non usa mezzi termini e parla di "protezionismo vaccinale" e fa appello ad altri Paesi come Canada, Giappone, Norvegia e Nuova Zelanda: insieme, come gruppo, possiamo far sentire la nostra voce in Europa. "Si spera che cambieranno idea. Più possiamo esercitare pressioni collettive su di loro, più si renderanno conto che quello che stanno facendo è sbagliato", ha detto il ministro. "Cercherò di assicurarmi che ricevano quel messaggio forte e chiaro", ha aggiunto, sottolineando che questo "protezionismo vaccinale" finirà per recare danno soprattutto ai Paesi in via di sviluppo.