La guerra delle armi chimiche, le reciproche accuse tra Ucraina e Russia

Mosca: "Trenta laboratori in Ucraina". L'Onu: "Non ci sono prove". E Boris Johnson sente puzza di bruciato

Nella folle escalation della guerra in Ucraina irrompe lo spettro delle armi chimiche che si trasforma nell'ennesimo scontro mediatico tra accuse e contro accuse. La miccia è stata accesa dall'ambasciatore russo all'Onu il quale ha sostenuto che le forze di Mosca hanno trovato in Ucraina prove della presenza di armi chimiche. Parlando ad una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu richiesto proprio dalla Russia Vasily Nebenzya ha parlato di una rete di almeno 30 laboratori di ricerca biologica volti a rafforzare diverse "malattie letali". L'inviato di Mosca ha anche sostenuto che nei laboratori vengono condotti "esperimenti biologici molto pericolosi" in coordinamento con gli Stati Uniti. L'ambasciatore tuttavia non ha fornito alcuna prova a dimostrazione delle sue affermazioni. La risposta degli Usa è giunta a stretto giro con il presidente Joe Biden Biden che ha spiegato come la Russia "pagherà un caro prezzo se utilizzerà le armi chimiche" in Ucraina 

La risposta dell'Onu  "L'Onu non è a conoscenza di alcun programma di armi biologiche in Ucraina". Lo ha dichiarato l'Alto commissario delle Nazioni Unite per il disarmo, Izumi Nakamitsu, intervenendo alla riunione del Consiglio di sicurezza Onu chiesta da Mosca per formulare le sue accuse relative a un laboratorio di armi biologiche su territorio ucraino.

"Fanno sempre così" E' una cosa che fanno", ha detto Boris Johnson in un'intervista all'emittente tv Sky News. "Iniziano dicendo che ci sono armi  chimiche che sono state ammassate dai loro avversari o dagli americani. E così, quando loro stessi impiegano le armi  chimiche - e temo che lo facciano - hanno questa sorta di 'maskirovka' (inganno militare russo, ndr) o falsa storia pronta da usare", ha detto il premier. 

La Cina La Cina ha espresso oggi "preoccupazione" per le informazioni diffuse dalla Russia in merito a rischi di sviluppo e impiego di armi biologiche in Ucraina. L'occasione è stata una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu al Palazzo di vetro, a New York, convocata su richiesta di Mosca. L'ambasciatore cinese Zhang Jun ha detto che Pechino attribuisce "grande importanza alla bio-sicurezza e si oppone in modo fermo allo sviluppo, al possesso e all'uso di armi biologiche e chimiche in qualsiasi Paese".