Guerra in Ucraina, Anonymous sfida Putin: attaccati siti del Cremlino e della Difesa

Il collettivo hacker dalla parte di Kiev: "Non perdoniamo né dimentichiamo". Facebook, Instagram e WhatsApp contro le fake russe, mentre Youtube sospende canali del Cremlino

Hacker di Anonymous

Hacker di Anonymous

La guerra in Ucraina si combatte su più tavoli. Sul campo, con missili, carriarmati, morti e feriti, ma anche sul web. E, se non fa vittime, non è comunque meno temibile. Anonymous, il collettivo internazionale di hacker, si è schierato apertamente al fianco dell'Ucraina contro la Russia. E ha annunciato la discesa in campo con una serie di tweet pubblicati su vari profili riconducibili al movimento. ''Hacker di tutto il mondo: prendete di mira la Russia nel nome di Anonymous: fategli sapere che non perdoniamo e non dimentichiamo'', si legge in uno dei tweet che invocano l'intervento di hacker da ogni parte del pianeta.

Anonymous sfida Putin

La principale azione rivendicata da Anonymous nelle ultime ore è l'attacco al sito web del ministero della Difesa russo.  L'attacco, secondo analisti cyber, avrebbe fatto scattare le difese a disposizione di Mosca in caso di offensiva 'virtuale': se il portale del ministero della Difesa è andato in tilt, quindi, significa con ogni probabilità che sono scattate attivate tecnologie di anti-ddos dalla Russia. Il meccanismo di protezione, in questo caso, consente di rendere accessibile la risorsa - in questo caso il sito del ministero - in base alla posizione e al paese in cui si trova l'utente. Non si può escludere, quindi, che il sito del ministero della Difesa russo sia rimasto accessibile ad utenti all'interno dei confini nazionali.  

Anonymous, in ogni caso, non si è fermato qui. Scorrendo le timeline dei profili riconducibili al collettivo, però, si trovano messaggi relativi ad altri successi che la cyberwar avrebbe prodotto: nella rete degli hacker sarebbero finite l'emittente russa RT e l'azienda produttrice di armi Tetraedr. Stesso trattamento sarebbe stato riservato ad un'azienda bielorussa, fornitore dell'esercito russo.

Anonymous avrebbe rivendicato anche attacchi cyber all'agenzia spaziale russa e al sistema delle ferrovie. Ma c'è anche la beffa: secondo alcune fonti, gli hacker avrebbero colpito anche le tv russe, che avrebbero trasmesso canzoni ucraine. "La Russia può usare bombe per sganciare persone innocenti, ma Anonymous usa i laser per uccidere i siti web del governo russo", si legge su Twitter. "Anonymous è attualmente impegnato in una vera e propria guerra informatica contro il governo russo e la macchina da guerra assassina di Putin", scrive il collettivo di hacker in un altro tweet. Il sito web del Cremlino al momento è inaccessibile.

E ancora: "Stiamo conducendo operazioni per mantenere offline i siti web governativi .ru e per far arrivare ai russi l'informazione affinché possano liberarsi della censura del regime di Putin. Stiamo anche conducendo operazioni per mantenere il più possibile la gente online". In un altro tweet il collettivo afferma: "Rispettiamo i russi che si stanno sollevando contro il proprio governo. Siete noi e siamo voi!", si legge.

Facebook, Instagram e WhatsApp contro le fake russe

Ma non c'è solo Anonymous a prendere posizione contro Mosca: anche Meta, il gruppo di Mark Zuckerberg che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, ha annunciato il proprio sostegno all'Ucraina, secondo quanto riferisce Kiev, "bloccando fake news e limitando la diffusione della disinformazione". "Questa decisione aiuterà l'Ucraina nella sua resistenza contro il terrorismo dell'informazione del nemico e rafforzerà la sicurezza nazionale", aggiunge Kiev su Telegram

Ieri la Russia ha limitato l'accesso a Facebook, accusando il social network americano di censurare i media russi e di violare i diritti umani e dei cittadini russi. "In conformità con la decisione del Procuratore generale nei confronti del social network Facebook, a partire dal 25 febbraio adottiamo misure per limitare l'accesso", ha annunciato l'Authority per le telecomunicazioni russa, Roskomnadzor. Meta ha da parte sua affermato che la Russia ha deciso di limitare l'accesso a Facebook perché il social network "ha rifiutato di rinunciare al fact checking", come richiesto dalle autorita' di Mosca. "I cittadini russi stanno utilizzando le nostre app e vogliamo che continuino a far sentire le loro voci, che possano ancora condividere contenuti e organizzarsi", ha scritto in una nota Nick Clegg, manager di Meta.

YouTube sospende canale di stato del Cremlino

YouTube ha sospeso diversi canali russi, tra cui quello del canale di stato RT, impedendo loro di guadagnare dalla presenza sul sito. Lo scrive il Guardian. In un comunicato si afferma che "è stata sospesa la capacità di un certo numero di canali di monetizzare su YouTube, tra cui diversi canali russi legati alle recenti sanzioni". La decisione è stata motivata da "circostanze straordinarie" Farshad Shadloo, portavoce del sito, ha aggiunto che RT ed altri canali non saranno accessibili in Ucraina dopo "una richiesta del governo".