Afghanistan, Kabul presa dai Talebani: cosa succede ora?

Il presidente Ghani fuggito in Uzbekistan. All'orizzonte un governo di transizione "pacifica" ma i civili scappano e le donne tremano

Talebani a Kabul

Talebani a Kabul

I Talebani hanno preso Kabul e hanno annunciato la rinascita dell'Emirato Islamico.  Dopo l'entrata di una testa di ponte nella città, apparentemente per avviare una trattativa e arrivare ad un governo transitorio, i fondamentalisti hanno improvvisamente sterzato verso la piena presa del potere. Con l'entrata in massa dei combattenti rimasti in attesa del via libera alle porte della città, mentre il presidente Ashraf Ghani si è dato alla fuga per "evitare un bagno di sangue". Ghani, sua moglie, il capo dello staff e il consigliere per la sicurezza nazionale si troverebbero a Tashkent, capitale dell'Uzbekistan. In un primo tempo sembrava che fossero  in Turkmenistan.

I talebani, che controllano già il palazzo presidenziale (la bandiera bianca con la scritta nera sventola sul pennone dell'edificio), hanno assicurato di essere entrati in città per garantire la sicurezza, ma Kabul è immediatamente finita nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga, sparatorie segnalate in città e l'aeroporto "sotto tiro". L'ipotesi circolata in mattinata di un governo di transizione con a capo l'ex ministro dell'Interno Ali Ahmad Jalali è immediatamente evaporata con l'occupazione del palazzo presidenziale.

Mentre diplomatici e civili stranieri prendevano d'assalto l'aeroporto della capitale, alcuni Paesi come gli Stati Uniti hanno assicurato che manterranno una rappresentanza diplomatica. L'Italia ha evacuato l'ambasciata ed è partito il piano di evacuazione di diplomatici e cittadini. Il volo dell'Aeronautica militare partito in nottata da Kabul con a bordo personale diplomatico e alcuni ex collaboratori afghani atterrerà domani pomeriggio all'aeroporto di Fiumicino.  Il ministro Luigi Di Maio ha dichiarato:

La situazione è tragica ma non abbandoneremo il popolo afghano

Riunioni di emergenza per analizzare la situazione sono state attivate in molti paesi occidentali, mentre la Nato ha sottolineato che la soluzione politica in Afghanistan è "più urgente che mai". Domani, dovrebbe riunirsi il Consiglio di sicurezza dell' Onu. Suhail Shaheen, portavoce degli studenti coranici, in un'intervista alla Bbc ha garantito che "non ci saranno vendette" sulla popolazione una volta completata la presa del potere. In pochi ci credono: stando alle associazioni umanitarie non governative ci sarebbero già stati rastrellamenti nelle città cadute prima di Kabul a danno di presunti collaborazionisti con l'Occidente. "Saranno perdonati", fanno sapere i portavoce dei Talebani protagonisti di un "ribaltone" storico e politico eseguito in tempi record senza mai incontrare vera resistenza. Non è ancora definito quale sarà il futuro del Paese. Ma da tutto il mondo è arrivato l'appello alla pace e alla ricerca di una soluzione negoziata. A partire da Papa Francesco

I talebani entrano a Kabul

In mattinata, voci sempre più insistenti parlavano di un ingresso dei talebani a Kabul. Cosa avvenuta poi al pomeriggio. Da quanto dichiarato dagli stessi studenti coranici, "la decisione è stata presa per evitare il rischio di furti e rapine in assenza di polizia e altro personale di sicurezza". In precedenza l'ordine era di "attendere alle porte della città, senza entrare". Tuttavia diversi testimoni oculari hanno segnalato sparatorie in diverse aree della capitale. In seata, decine di combattenti talebani hanno preso il controllo del palazzo presidenziale e hanno dichiarato vittoria sul governo afghano, da quanto si vede nelle immagini trasmesse in televisione. "Il nostro paese è stato liberato e i mujaheddin hanno vinto in Afghanistan", ha detto un miliziano ad Al-Jazeera dal palazzo. I combattenti hanno mostrato le loro armi in un tour dell'edificio, che è stato preso dopo che il presidente Ashraf Ghani è fuggito dal paese. Al-Jazeera che sta diffondendo le immagini, ha spiegato che il palazzo presidenziale di Kabul è stato "consegnato" ai talebani, ma un funzionario della sicurezza talebana ha poi affermato che "non è stato versato sangue". Nella capitale si è però innescato il caos. In diverse zone sono stati sentiti spari, in periferia si registrano piu' di 40 feriti negli scontri. La strada per l'aeroporto si e' rapidamente bloccata visto che la struttura e' il solo modo per lasciare il Paese.  amba

La fuga del presidente Ghani

Il presidente dell'Afghanistan Ashraf Ghani è fuggito per, come ha detto lui stesso, "evitare un bagno di sangue". "Oggi mi sono imbattuto in una scelta difficile: dover affrontare i talebani armati che volevano entrare nel palazzo o lasciare il caro paese alla cui protezione ho dedicato la mia vita a proteggere negli ultimi vent'anni", ha scritto su Faceook. E ha aggiunto: "Hanno vinto... e ora sono responsabili dell'onore, della proprietà e della tutela dei loro connazionali". Ghani ha poi detto di credere che "innumerevoli patrioti sarebbero stati martirizzati e la città di Kabul sarebbe stata distrutta" se fosse rimasto nel Paese. Secondo la tva araba al-Jazeera, Ghani insima a sua moglie, il capo dello staff e il consigliere per la sicurezza nazionale sono andati a Tashkent, capitale dell'Uzbekistan. In un primo tempo sembrava che fossero  in Turkmenistan.

La transizione

Al di là dei proclama all'insegna di un pacifismo quantomeno sospetto, sono già iniziate le trattative con il governo afghano ormai uscente, i cui rappresentanti si stanno recando a Doha, in Qatar, per dialogare con i rappresentanti dei talebani. Quest'ultimi avrebbero manifestato la disponibilità a formare un esecutivo con a capo l'ex ministro dell'Interno,  Abdul Sattar Mirzakwal,  che farebbe da garante in vista di un passaggio successivo del potere alla bandiera nera. Si parla anche di un governo aperto ad altre forze civili ma ovviamente siamo nel campo scivoloso delle ipotesi. L'Afghanistan tornera' al nome precedente all'arrivo degli americani nel 2001: Emirato Islamico dell'Afghanistan. A guidare la prima fase sara' il Mullah Abdul Ghani Baradar. E' uno dei negoziatori di Doha e a Kabul avra' l'incarico di leader ad interim dell'Afghanistan dopo il passaggio di consegne dal governo afghano esistente.

Italia, piano di evacuazione

In corso il piano di evacuazione del personale dell'ambasciata italiana a Kabul e degli altri connazionali presenti in Afghanistan. Oltre a loro, fa sapere noto lo Stato maggiore della Difesa, saranno evacuati tutti i collaboratori afghani del Ministero della Difesa e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione InternazionaleIn serata è partito il volo dall'aeronautica militare e l'arrivo in italia è previsto per domani. 

Via anche gli stranieri

Gli Usa hanno cominciato il ritiro del personale dell'ambasciata con gli elicotteri militari. Stessa cosa anche per altri Paesi Ue.  Non è invece prevista l'evacuazione dell'ambasciata della Russia.  Il Canada l'ha temporaneamente chiusa dopo l'evacuazione dell'intero staff mentre arrivavano i talebani. La Cina intanto resta alla finestra. Non meglio precisati "esperti cinesi" hanno spiegato al Globale Times che Pechino non mandera' militari cinesi a colmare il vuoto lasciato dagli Usa. Al piu', dicono, la Cina potra' "collaborare alla ricostruzione una volta che la situazione si sara' stabilizzata. 

Consiglio di sicurezza dell'Onu

Alle 10 di mattina, ora di New York, si riunira' il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. In precedenza il primo ministro britannico, Boris Johnson, aveva parlato con il segretario Generale dell'Onu, Antonio Guterres, e con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e aveva domandato una rapida convocazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e del Consiglio Nord Atlantico. Il premier britannico, in un'intervista in tv ha sottolineato che la decisione degli Stati Uniti di ritirare le truppe "ha accelerato" l'attuale evolversi della situazione, parlando di una "situazione sempre piu' difficile".

L'appello del Papa

All'Angelus di Ferrargosto Papa Francesco ha accennato alla situazione dell'Afghanistan lanciando un appello: "Cessi il frastuono delle armi".  Ha detto il pontefice: "Mi unisco all'unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan. Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo".

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Usa e Russia

La Casa Bianca ieri ha minacciato lo schieramento di 5mila uomini ma evidentemente a difesa dei propri cittadini a Kabul se è vero che oggi è stato richiesto ai Talebani di aspettare l'evacuazione di tutti gli occidentali prima di entrare in città. Nemmeno più i civili afghani credono ai messaggi lanciati nei giorni scorsi dagli Usa dopo la decisione di ritirare le truppe. Del resto, questo è stato il segnale che ha spinto i Talebani alla riconquista. Se tutte le ambasciate stanno chiudendo, resterà aperta quella russa. Putin anche in questo caso vuole giocare un ruolo chiave nella partita che interessa da vicino, in ogni senso, anche Mosca. .

Le donne e i cristiani

A temere più di tutti sono le donne e i cristiani. I portavoce dei Talebani hanno fatto sapere che i diritti civili delle donne - lavoro e studio -  saranno rispettati purchè indossino il velo. Ma c'è una foto sul web che spiega molto: le immagini di donne in pose "occidentali" sulle saracinesche di un salone di bellezza vengono coperte di vernice bianca prima dell'arrivo degli studenti coranici armati. Le single sono terrorizzate da voci che parlano di liste con i loro nomi in mano ai "conquistatori": potrebbero essere prese e consegnati a futuri mariti. Angoscia anche tra la minoranza cattolica che denuncia già l'avvio della caccia all'uomo. E pensare che a Kabul non ci sono chiese