Afghanistan, autobomba contro scuola femminile, 55 vittime. Emergency cura 150 feriti

Erano quasi tutte studentesse. I Talebani uccidono anche un giornalista, alla vigilia del ritiro dell'Occidente dal Paese

I primi soccorsi alle studentesse ferite fuori dalla scuola di Kabul

I primi soccorsi alle studentesse ferite fuori dalla scuola di Kabul

Kabul - L'odio per le donne tra gli integralisti fa altre vittime. Tragico bilancio di un’esplosione davanti a una scuola di Kabul: il ministro dell’Interno afghano ha dato notizia di almeno 55 vittime e 150 feriti, ma il bilancio delle vittime è destinato a crescere. L’esplosione è avvenuta nei pressi di una scuola nel distretto di Dasht-e-Barchi, area popolata dagli hazara sciiti. Nessuno al momento ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Sarebbero quasi tutte studentesse le vittime dell’esplosione. Secondo i testimoni dell’emittente Tolo News, un’autobomba sarebbe esplosa mentre le ragazze stavano lasciando la scuola. La detonazione è stata seguita da altre due esplosioni che potrebbero essere state causate da razzi.

L’esplosione è avvenuta nel distretto di Dasht-e-Barchi, a ovest della capitale afghana, mentre i residenti stavano facendo acquisti per l’avvicinarsi della festa musulmana di Eid al-Fitr che segnerà la fine del mese di digiuno del Ramadan la prossima settimana. Si tratta della stessa zona colpita da un attacco dell'Isis contro la maternità gestita da Medici Senza Frontiere nel giugno 2020. «Ho visto corpi insanguinati in una nuvola di fumo e polvere, mentre alcuni dei feriti urlavano», ha raccontato un testimone, sfuggito all'esplosione. «Ho visto una donna cercare la figlia tra i cadaveri», ha aggiunto. «Ha poi trovato uno zaino che era della figlia ed è crollata»

I feriti sono stati soccorsi dal locale ospedale di Emergency: “Al momento abbiamo già ricevuto 26 feriti, quasi tutte ragazze tra i 12 e i 20 anni, mentre una persona era già morta all’arrivo,” racconta Marco Puntin, Programme coordinator di Emergency in Afghanistan. L’area, tipicamente abitata dalla minoranza etnica hazara di religione sciita, è già stata in passato colpita da diversi attentati. Per ora l’attentato non è stato rivendicato. I talebani hanno condannato l’attentato in un tweet.

“Siamo pronti a fornire il massimo aiuto a tutte le vittime, ma siamo estremamente preoccupati da questa escalation di violenza che ha colpito Kabul e altre zone del Paese nelle ultime settimane, dopo l’annuncio del ritiro delle truppe Nato.” ha concluso Puntin. Emergency è presente in Afghanistan dal 1999 con due Centri chirurgici per vittime di guerra nelle località di Kabul e Lashkar-gah, un Centro chirurgico e pediatrico e un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panshir, e una rete di 44 Posti di primo soccorso. Nei primi tre mesi dell’anno, il Centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul ha già ricevuto 640 pazienti con ferite di guerra, in media il 21% in più se paragonato con lo stesso periodo dell’anno scorso

Intanto, il giorno dopo l’avvertimento dei talebani ai media, Niamat Rawan, ex giornalista di Tolo TV e attuale funzionario dei media del ministero delle finanze afghano, è stato assassinato, nella città di Kandahar. L’agguato è avvenuto a a mezzogiorno. Ieri i talebani avevano minacciato i media afgani accusandoli di essere delegati del governo, ordinando loro di modificare i loro modo di lavorare i o avrebbero «affrontato le conseguenze». 

In seguito all’avvertimento dei talebani, le ambasciate britannica e statunitense in Afghanistan hanno affermato: «Sosteniamo fortemente i media indipendenti dell’Afghanistan. Condanniamo con la massima fermezza le violenze e le minacce in corso contro i media, nonché i tentativi dei talebani di mettere a tacere i giornalisti». Negli ultimi mesi, le uccisioni mirate di giornalisti afghani sono aumentate in Afghanistan, con l’intensificarsi della violenza nel Paese. Nei prossimi mesi è previsto il ritiro delle truppe occidentali dall’Afghanistan, in seguito all’accordo firmato fra Trump e i Talebani.