Aereo dirottato per arrestare l'oppositore, Usa e Ue dichiarano "guerra" alla Bielorussia

Il giallo degli agenti: in volo c'erano un giornalista e la compagna, arrestati. Poi l'aereo è ripartito senza quattro russi, spariti nel nulla

Una manifestazione in Bielorussia contro il regime autoritario di Lukashenko

Una manifestazione in Bielorussia contro il regime autoritario di Lukashenko

Bruxelles - Stop ai voli dalla Bielorussia, chiusura dello spazio aereo e pesanti sanzioni. Dopo gli Usa, anche l’Europa alza il tiro contro Minsk, dopo il clamoroso dirottamento, ieri, del volo Ryanair  FR4978 decollato ad Atene e diretto a Vilnius (Lituania), costretto ad atterrare a Minsk per consentire l’arresto di  un passeggero, il giornalista dissidente bielorusso Roman Pratasevich, 26 anni,  e della compagna, una cittadina russa di 23, Sophia Sapega, che sta frequentando un master all’Università Europea di Scienze Umanistiche di Vilnius nell’ambito del programma di Diritto Internazionale e dell’Ue.

La finta esplosione e il Mig

Abbastanza incredibile, degna di una sceneggiatura hollywoodiana, la dinamica del dirottamento. L'aereo ha effettuato un atterraggio di emergenza a causa di una presunta minaccia di esplosione che si è rivelata falsa.  Un caccia MiG-29 dell'aeronautica militare bielorussa ha accompagnato l'aereo civile nell'atterraggio all'aeroporto di Minsk, dove si è scoperta la vera ragione dell'ordine di atterraggio. Ordine che, come confermato dal governo locale, è stato dato in persona dal presidente Alexandr Lukashenko, al centro di continue rivolte popolari, perché accusato di brogli dopo le ultime contestatissime elezioni.

 

Il giallo dei quattro russi spariti

Resta poi dai chiarire il giallo  dei quattro passeggeri di nazionalità russa che non hanno proseguito il viaggio verso Vilnius dopo lo stop forzato a Minsk del volo. Lo sostiene un membro del Presidium del Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa, l’ex ministro della cultura Pavel Latushko, citato da Interfax. Le restrizioni contro Lukashenko saranno discusse questa sera dal Consiglio europeo, come annuncia l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Josep Borrell. “Chiediamo l’immediata liberazione dell’onorevole Pratasevich. Nell’attuare questo atto coercitivo, le autorità bielorusse hanno oltretutto messo a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio. E’ necessario condurre un’indagine internazionale su questo incidente per accertare eventuali violazioni delle regole dell’aviazione internazionale”.

Il "consiglio di guerra" della Ue

Tra le sanzioni contro la Bielorussia, che i capi di Stato e di Governo dell’Ue prenderanno in considerazione questa sera al vertice a Bruxelles, vi sono proprio l’interdizione a Belavia, la compagnia aerea nazionale bielorussa di proprieta’ statale, di atterrare negli aeroporti dell’Ue; la sospensione di tutti i voli delle compagnie aeree dell’Unione nello spazio aereo bielorusso; e sospendere tutto il transito, compreso quello terrestre, dalla Bielorussia all’Ue.

Il profilo dell'attivista

L’attivista, giornalista, blogger bielorusso Roman Protasevich, arrestato ieri dopo che l’aereo Ryanair su cui viaggiava è stato fatto atterrare da caccia bielorussi, è co-fondatore ed ex editore del canale Telegram Nexta, basato in Polonia, diventato una potente piattaforma per l’opposizione bielorussa, che vi trova informazioni, notizie, indicazioni per le proteste anti-governative. Nexta ha oltre 1,2 milioni di follower, mentre il nuovo canale diretto dall’oppositore arrestato ieri, “La Bielorussia del mal di testa”, ha 260mila iscritti. Protasevic, 26 anni, ha già una lunga storia di dissidenza e militanza sulla social. Durante le proteste del 2011 era amministratore di un importante gruppo anti-Lukashenko su VKontakte, equivalente in cirillico di Facebook, poi chiuso dalle autorità bielorusse. 

Dall'espulsione alla radio

Nel 2011, a 16 anni, fu espulso da un prestigioso istituto scolastico dopo aver partecipato ad una manifestazione e in seguito è stato espulso dalla facoltà di giornalismo dell’università della capitale bielorussa. Nel 2019 è fuggito dalla Bielorussia e a inizio 2020 ha annunciato di aver chiesto asilo politico in Polonia, dove ha fatto trasferire anche i suoi genitori. A novembre 2020 Protasevich scriveva sul suo account Twitter di essere pronto a tornare in Bielorussia e consegnarsi alla polizia in cambio “del trasferimento coatto di Lukashenko al Tribunale internazionale dell’Aia”. Ha lavorato per uffici stampa e diverse testate media, compresa Radio Free Europe/Radio Liberty, l’emittente radiofonica finanziata dal Congresso Usa.

Dodici anni di carcere

Le accuse registrate al momento a suo carico in patria possono portare a 12 anni di carcere, ma Protasevich è sulla lista nera del terrorismo e, se accusato di atti terroristici, rischia la pena di morte. A bordo del volo Ryanair Atene-Vilnius, su cui viaggiava Protasevich c’era anche la leader dell’opposizione bielorussa, l’ex candidata presidenziale Svetlana Tikhnovskaya.