L'attentato alle Torri Gemelle (Ansa)
Lo scampato e i dispersi. Il miracolo e la tragedia dei cugini d'America. Nissoria, 2.890 abitanti in provincia di Enna, da 20 anni unico Comune in Europa, celebra il "suo" 11 settembre per ricordare il manager, figlio di emigrati, scampato all'attentato terroristico e i figli di due sorelle nissorine, emigrati in cerca di fortuna ma che nelle Torri Gemelle hanno trovato la morte. Salvatore Lopes del 1961 e Vincenzo Di Fazio del 1959, erano due padri di famiglia. Il primo lavorava come agente di viaggio al 104° piano della Torre Nord, quando è morto aveva 40 anni, una moglie e due bimbe.
Vincenzo invece ne aveva 42 di anni quando il primo aereo si è schiantato non lontano dall'ufficio dove lavorava come agente di borsa. Il suo pensiero, dopo aver sentito il botto e la Torre che vacilla, va alla madre che vive in Sicilia. Le telefona per avvertirla che probabilmente è scoppiata una bomba, ma le dice di non preoccuparsi perché lui sta cercando di fuggire per mettersi in salvo. Quella è stata la sua ultima telefonata. I due cugini nissorini emigrati in America non ce l'hanno fatta. Chi invece viene miracolato è Benito Chiara Junior, 30 anni, manager al 107° piano della Torre Nord, pure lui nissorino. Quel giorno, per la prima volta da quando è assunto alla Windows on the World, Benito (Ben come lo chiamano i suoi amici americani) non va al lavoro. E si salva.
A Nissoria la notizia della sua salvezza arriva come un raggio di speranza mentre altre due famiglie e una comunità intera (in paese si conoscono tutti) sono nello sconforto. E' una gioia a metà anche per la famiglia Chiara, che chiede al sindaco del tempo Marco Murgo di intitolare un'area e una lapide alle due vittime nissorine e a tutte le vittime degli attacchi terroristici. In tempi record viene realizzato il parco "11 settembre" davanti alla scuola media e il 10 maggio 2002 viene inaugurato con una cerimonia solenne, come se l'11 settembre fosse una tragedia anche nissorina. E di fatto lo è. Tra due grandi alberi viene posta una lapide con i nomi delle due vittime. Nissoria non dimentica.
