11 settembre 2001: la fine delle illusioni. Il nostro speciale per i 20 anni

L'orrore delle Torri Gemelle, l'Afghanistan dei Talebani, le vittime e gli eroi della tragedia che ha cambiato le nostre vite: tutti gli approfondimenti per ricordare e capire

La bandiera americana sventola tra le macerie del World Trade Center a New York, alcune or

La bandiera americana sventola tra le macerie del World Trade Center a New York, alcune or

"Under attack". Sono passati vent'anni esatti da quell'11 settembre che ha cambiato in modo traumatico e con ferite che sono molto lontane dal rimarginarsi le nostre vite. Lo si dice spesso, di tanti eventi e di quasi tutti gli anniversari. Ma certo l'11 settembre 2001 sconvolse, davvero, il mondo. Il nostro mondo. Il Terzo Millennio, tanto aspettato e vaticinato, aveva solo un anno e già era teatro di una tragedia immane: 4 aerei che squarciarono il cuore dell'Occidente, quell'America che faceva da bandiera per tutto "il mondo libero" colpita nel suo cuore politico e militare (il Pentagono) e soprattutto nel suo scintillante simbolo (New York), portandosi dietro le vite di quasi tremila persone che incontrarono ignare il proprio destino e dei 19 dirottatori kamikaze, invece, per scelta e chissà cos'altro. Le immagini delle Twin Towers in fiamme, del loro crollo, il racconto dell'aereo che si schiantò in Pennsylvania grazie all'incredibile ribellione (eroica proprio perché senza speranza) dei passeggeri, i corpi ancora oggi in attesa di un riconoscimento, i volti e le storie di vittime ed eroi e le macerie del terrore sarebbero diventati il simbolo di una trasformazione epocale. Le sirene di un mondo New Age da Età dell'Acquario che avevano accompagnato il tramonto del Novecento si infransero per farci passare oltre lo specchio e scoprire che eravamo, appunto, sotto attacco, insicuri, odiati. Le nostre convinzioni su globalizzazione e multiculturalismo iniziarono a vacillare. Avevamo dei nemici. E avevamo paura. Oggi, a vent'anni di distanza, con il World Trade Center diventato un memoriale e alle prese con un altro evento diversamente ma altrettanto traumatico, globale e inaspettato, chiamato Covid, quella paura non ci ha ancora abbandonati e il cerchio si è chiuso - ma non veramente - esattamente laddove tutto era cominciato. Nell'Afghanistan da dove al Qaeda tirò i fili della distruzione che si ritrova precipitato, come allora, nelle mani dei Talebani. 

La paura. Sì, perché dal 2001 l'America e l'Europa, ma anche l'Asia e l'Africa, sono diventate il bersaglio del terrore. Studiato nei dettagli e spaventoso (come nel caso del Bataclan a Parigi) o improvvisato (e per questo terribile) da qualche cane sciolto. Il cosiddetto terrorismo fondamentalista islamico è rinato ogni volta dalle ceneri del demiurgo di turno, la morte di Osama Bin Laden, lo scacco al Califfato non sono bastati a spegnere le fiamme dell'odio. Le guerre "sante" o nate da volontari cortocircuiti d'intelligence (Iraq) non hanno sortito l'effetto se non voluto quanto meno sbandierato. E intanto si scavava un solco sempre più profondo tra"noi" e "loro", tra l'Occidente "progressista" e un po' champagne e il fondamentalismo, unica risposta a una fetta (del tutto non trascurabile, come abbiamo imparato a scoprire con uno stupore quasi infantile) di un mondo arretrato, disperato, bellamente ignorato fino all'irreparabile.

Sulle immagini delle Torri Gemelle che crollavano su loro stesse, sul loro impatto sulle nostre vite si è detto e analizzato molto negli anni, mentre cambiavamo per ansia e necessità abitudini (chi si ricorda com'era "facile" viaggiare prima del 2001?). Difficile dire che se ne sia tratta una lezione. A occhio nudo, parrebbe di no. Allora guardavamo con sgomento quei corpi precipitare dal tetto del mondo "civilizzato"  per sfuggire a una morte atroce attraverso una morte atroce. Vent'anni dopo abbiamo visto, in Afghanistan, persone cercare di sfuggire a un destino segnato attaccandosi a un aereo in volo e precipitando nel vuoto. La trama forse non è più la stessa e in scena sono entrati nuovi attori (la Cina), ma il senso di impotenza riaffiora, spesso, nell'identico modo. 

Per ricostruire cosa fu l'11 settembre allora e provare a capire il nostro presente e immaginare il prossimo futuro, la redazione del Giorno ha lavorato a uno speciale su questo anniversario. Dalle fake news sulle Twin Towers alle testimonianze dirette, dalle conseguenze degli attentati alle nuove strategie. Approfondimenti, storie, immagini e video per riflettere su come eravamo e come siamo. Provando ad andare oltre il "noi" e il "loro".