Fiorello
Sanremo - Quanto ha “preso la scena“ e gratificato il nostro senso estetico il mantello coloratissimo di Fiorello, quel meraviglioso tappeto di fiori tutto ricamato a mano che il mattatore del palcoscenico di Sanremo ha indossato la prima sera?
Ecco, quella distesa di ricami che assomiglia all’Infiorata di Noto ha una storia di artigianato sostenibile tutto italiano. E’ stata realizzata dalle mani di una giovane artista Beatrice Beneforti, 25 anni, diplomata in pittura all’accademia di Belle arti di Firenze e fresca di laurea in fotografia all’accademia di Bologna. L’artista ha lavorato e prodotto il mantello per "Scart", l’azienda toscana che trasforma i rifiuti in opere d'arte, parte del Gruppo Hera, (la multiutility con sede a Bologna si occupa di igiene urbana, acqua ed energia).
“L’abito è stato realizzato utilizzando come base un tessuto rosso di “fine pezza” dove sono stati applicati circa 1000 fiori di varie dimensioni e petali smontati dagli stessi fiori - spiega l’azienda su Facebook -. Gli artisti che lavorano per noi realizzano opere da materiali di scarto industriale“. Beneforti ha svolto progetti su commissione: "Io resto autrice e loro restano proprietari finali – precisa –. Il prodotto è quindi di Scart e, nel caso del mantello, per realizzarlo ho collaborato con Claudia Tortora, costumista di Fiorello, anche se non facevo parte del suo staff".
Con il marchio Scart, di Santa Croce sull’Arno, Beneforti collabora realizzando sculture, quadri, scenografie e costumi. «Quel mantello l'ho creato due anni fa, tre giorni interi di lavoro senza sosta – racconta – L'incontro con la costumista è avvenuto per caso, ero in azienda per consegnare appunto alcune mie creazion. In quell’occasione lo staff di Fiorello ha notato i miei lavori e mi ha chiesto se volevo collaborare con loro, così ho realizzato alcuni capi, tra cui quello».
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