IL COMMENTO Capitale globale

Eva Desiderio

Eva Desiderio

La Milano di ieri e quella di domani. Il confronto lo impone la Moda, da ieri in affanno sotto la pioggia e le palpitazioni per l’arrivo dei compratori che ormai, si sa, latitano dalla Russia ma sono rispuntati carichi di entusiasmo dall’America e dalla Cina. Che, anzi, vuol fare conoscere i suoi brand migliori proprio spiccando il volo dalle passerelle sotto la Madonnina. Una fashion week che si chiuderà con Giorgio Armani, in sfilata e testimone della sua vita di lavoro e di rigore con la sua autobiografia che verrà presentata da una papessa dello stile come Suzy Menkes ma che già da ieri primo giorno ha lanciato la sfida internazionale alle altre fashion week.  Sotto il diluvio e le pozzanghere allo Scalo Farini ha sfilato Gucci con la vera novità della svolta sulla tenerezza del nuovo stilista Alessandro Michele. In suo onore ieri sera Francois Henry Pinault, a capo del gruppo Kering che ha in portafoglio la Gucci, ha offerto una cena esclusiva. Sempre ieri al Baretto Riccardo Tisci, direttore artistico della maison Givenchy, ha brindato con i critici di moda ai suoi dieci anni di successo. Attenzioni e riguardi che rendono Milano ancora più capitale del fashion globale. Complice il nuovo assetto di Camera Moda con il presidente Capasa che continua a sostenere i talenti in erba e trova nuove location: l’antico che risplende nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale dove ha sfilato Genny e il nuovissimo che incalza con la sala a tutta contemporaneità del The Mall a Porta Nuova dove è andata in scena la moda di Simonetta Ravizza. Destinazioni che piacciono a stampa e compratori perché riassumono i valori della città, la tradizione e l’innovazione, i caratteri più importanti alla base dell’eleganza moderna. E forse anche per questo Unicredit ha deciso di investire su Milano Moda Donna diventando lo sponsor ufficiale di Camera Moda per i prossimi quattro anni, con tanto di Fashion Hub in piazza Gae Aulenti, con l’ad dell’istituto Federico Ghizzoni che dimostra così ancora una volta di credere nella forza del Made in Italy.