Milano games week: a Rho Fiera la giornata d'esordio di "As One"

È il grande evento italiano dedicato ai videogiochi: un'industria che ha superato per ricavi musica e cinema

La "Gaming Area" allestita nel padiglione di Rho Fiera per l'evento "As One"

La "Gaming Area" allestita nel padiglione di Rho Fiera per l'evento "As One"

Milano, 12 novembre 2021 - Tutto tranne che un gioco. L’industria dei videogiochi è ormai un colosso secondo solo a pochissimi mercati. Basti pensare che il fatturato globale del settore è maggiore di quello​ del cinema, della musica e dello streaming online messi insieme. Una passione che abbraccia un pubblico ampio, dai giovanissimi fino agli adulti.

Ed è proprio questa amalgama eterogenea che emerge e si respira tra i padiglioni della Fiera di Rho, a Milano, per la prima giornata dell’evento organizzato da Cartoomics e Milano Games Week: "As One", il più grande salone italiano dedicato al mondo dei videogiochi. Tre padiglioni completamente dedicati all’intrattenimento digitale con centinaia di stand diversi dove scoprire nuovi titoli o confrontarsi direttamente con gli sviluppatori per scoprire l’immensa mole di lavoro alle spalle di ogni prodotto, spesso trascurata dal giocatore occasionale.

"È impossibile generalizzare", racconta Mauro Fanelli, ceo di Mixed Bag, studio di sviluppatori italiani indipendenti. "Ci sono giochi che si finiscono in 2/3 ore ma alle spalle ci sono anni e anni di sviluppo. Oppure grandi successi come Floppy Birds che probabilmente sono stati sviluppati in due giorni". Fanelli conosce bene il settore e le sue dimensioni: "In Italia l’industria è ancora piccola e giovane, fatta eccezione per qualche struttura che opera dai primi anni ’90. Di base la maggior parte dei giochi sono fatti da sviluppatori indipendenti con team di quattro o cinque persone che si autofinanziano".

In Italia, negli ultimi anni si è iniziato a mettere da parte i pregiudizi che riguardano i videogiochi. Un nuovo approccio che sta facendo crescere vertiginosamente il settore. "Solo nel 2020, il giro d’affari dell’industria dei videogame ha toccato i 2 miliardi e 200 milioni di euro, con una crescita vicina al 22 per cento rispetto al 2019", spiega Thalita Malagò, direttore generale di IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association). "Ormai la categoria dei videogiocatori è estremamente eterogenea. Ben 16,7 milioni di persone hanno giocato ad almeno un videogioco nel 2020, ovvero il 38 per cento della popolazione italiana tra i 6 e i 64 anni. Tra l’altro, contrariamente a quanto si pensava un tempo, anche le ragazze amano passare tempo davanti a una console: dei 16 milioni di videogiocatori, quasi la metà è rappresentata da ragazze".

Un anno, il 2020, che per forza di cose non può essere analizzato come gli altri. La pandemia ha cambiato radicalmente le abitudini di tutti, avvicinando tante persone al mondo dei videogiochi. "Oggi è molto più comune essere un videogiocatore. Il gioco, soprattutto se vissuto online, in maniera competitiva, è stato molto sdoganato. La maggior parte dei giochi online prevede interazione con altri giocatori, facendone un fenomeno sociale più che di ghettizzazione come era percepito un tempo", racconta Carlo Barone, responsabile del brand Riot games, casa di produzione di LoL, League of Legends, il secondo titolo più giocato al mondo, con 100 milioni di utenti mensili. "È innegabile che la pandemia abbia dato una grossa spinta al settore. In moltissimi hanno iniziato a giocare per rimanere in contatto con gli amici o per sentirsi meno soli durante il lockdown".

Ora però gli italiani vogliono continuare a giocare a prescindere da eventuali quarantene. E, di conseguenza, anche il numero di imprese e di impiegati continuerà a crescere: "L'Italia oggi è indietro nel settore dei videogiochi", sottolinea Malagò. "Abbiamo tante piccole aziende (per piccola azienda si definisce un azienda con meno di 50 dipendenti, ndr) che danno lavoro a circa 1.600 persone. Per fare un esempio, la Polonia, Paese sempre più di spicco nell’abito dei videogame, ha circa 500 aziende e 10.000 persone impiegate".

La strada per avvicinarci al livello dei leader europei e mondiali del settore è ancora lunga, ma la passione e il coinvolgimento emersi da questa prima giornata di "As One" (che continuerà fino a domenica 14, sempre ai padiglioni di Rho fiera) mettono in mostra l'infinito potenziale dei videogiochi in Italia: non ci resta che mettersi in gioco.

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